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La palazzina distrutta

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LAVELLO – A Lavello sono passati tutti davanti alla palazzina in cui, ieri sera, lo scoppio di una bombola di gas in un seminterrato ha provocato la morte di tre donne e il ferimento di tre uomini: i parenti delle vittime, gli amici, i cittadini comuni ma anche le autorità, fra cui il prefetto di Potenza Marilisa Magno.

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In tanti – in via Machiavelli, nel rione Giardino e in tutta la città – conoscevano Ionica Alina Costea, 30 anni; Raffaela Triggiani e Giuseppina Finiguerra, madre e figlia di 93 e 67 anni. I funerali delle tre donne si terranno sabato mattina – in coincidenza con il lutto cittadino deciso dal sindaco Sabino Altobello – dopo l’autopsia decisa dal sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Potenza, Gerardo Salvia.
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Il magistrato ha disposto anche il sequestro giudiziario della palazzina. Il sindaco Altobello ha nel frattempo emesso ordinanze di sgombero per l’edificio sventrato e per quelli che si trovano di fronte e alle spalle ed ha dichiarato il lutto cittadino. Il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, in visita oggi pomeriggio, ha promesso che l’ente si farà carico dell’ospitalità degli sgomberati, dei primi lavori di messa in sicurezza e di uno studio per capire cosa si possa recuperare degli stabili interessati dall’esplosione. L’intera comunità è piombata nel dolore. Il primo cittadino ha cancellato tutte le iniziative della “Estate Lavellese” in programma per la prossima settimana.

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