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Un treno Frecciarossa

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Lunedì la prova: fermate a Ferradina, Potenza e Salerno

POTENZA – Dovrebbe arrivare lunedì in Basilicata il primo Frecciarossa Etr1000 Mennea, per provare il tracciato della nuova linea Taranto-Roma, con fermate a Ferradina, Potenza e Salerno.

Ad annunciarlo è l’ex assessore all’Ambiente e i trasporti della Regione Aldo Berlinguer, un mese dopo il suo saluti ai lucani. Evidentemente soddisfatto per un risultato che premia il lavoro svolto negli ultimi due anni.

Perché  è stato necessario tanto tempo e gli assessori che l’hanno preceduta non ci hanno pensato?

«Non so se i miei predecessori ci abbiano pensato o meno ma devo dire che la mia proposta, inviata a Trenitalia e Intv (Italo) ormai mesi orsono, era stata vista con scetticismo da tanti, anche in Basilicata, con molti sorrisi ironici, quasi stessi sognando. E’ chiaro che portare materiale rotabile di prima qualità su tracciati tradizionali sconvolge il paradigma industriale degli operatori secondo il quale c’è un Italia dove si investe e si guadagna e un’Italia di serie B, dove “tanto sono abituati, e si accontentano”. Ma è proprio questa la battaglia del Mezzogiorno, se manco la combattiamo è persa da subito».

Ora i meriti andranno tutti al suo successore…

«Non sono venuto in Basilicata per prendere meriti ma per risolvere problemi. E questa di oggi per me è una grande soddisfazione, che me lo si riconosca o meno. Quanto al mio successore, Nicola Benedetto, devo dire che sul tema aeroporto siamo sempre stati in sintonia e su quello dei trasporti ferroviari anche: da ultimo ci siamo confrontati e mi ha detto di voler proseguire in questa battaglia sulla stessa linea. Il suo impegno sarà importantissimo, anche perché le insidie non sono certo finite».

Se lei è riuscito a portare il Frecciarossa è lecito pensare che lei a questo progetto ha lavorato tanto mentre magari tutti i suoi predecessori sono stati un po’ indolenti per non dire sfaticati?

«Non voglio esprimere giudizi sui miei predecessori. Certo è che lo stato delle infrastrutture e trasporti che ho trovato al mio arrivo era disastroso e per rimediare ci vogliono anni…».

Crede che il “fattore Berlinguer” abbia agevolato le cose?

«Il mio nome, mi creda, è difficile da portare. E non sempre suscita apertura e consenso. Io penso che non sia stata questa la chiave; piuttosto visione e determinazione che peraltro ho condiviso con tanti sindaci lucani che mi hanno accompagnato in questa battaglia. Questo successo si deve anche a loro. Il bello è che qualcuno ha pensato anche di sminuire il senso della nostra protesta a Roma. Chissà cosa dirà lunedì,  quando vedrà l’Etr 1000 Mennea entrare a Potenza e Ferrandina».

Che tipo di lavoro ha svolto con Trenitalia e quanto è durato?

«E’ stata una vera e propria guerra di logoramento. Ricordo le parole del responsabile del lungo raggio: “Lei Berlinguer è un pazzo. Vuole costringerci a far viaggiare un treno da 300 all’ora su una mulattiera”. Alla fine hanno capito che non avremmo mai mollato e i vertici di Trenitalia, che a questo punto ringrazio, hanno saputo raccogliere la sfida: Matera Capitale 2019 sarà un banco di prova anche per loro».

Trova normale che ci sia voluto tanto tempo per ottenere un servizio così normale?

«Guardi che far circolare l’Etr 1000 sulla Salerno-Taranto è una vera e propria rivoluzione. Altro che servizio scontato. Ci consentirà di collegare Ferrandina con Roma in poco più di 3 ore e mezza e Potenza Roma in 3 ore senza scendere. Solo grazie all’unità degli amministratori lucani e alla determinazione del presidente Pittella e mia siamo riusciti ad ottenere questo risultato. Va anche riconosciuta la disponibilità e l’ascolto manifestata dal Ministro Delrio, dal viceministro Nencini e dal sottosegretario Del Basso de Caro. E pure l’attenzione che l’onorevole Antezza e Vito Santarsiero hanno dedicato al tema ha giovato, Altri non ricordo, se non forse il senatore Margiotta: unico parlamentare lucano a venire incontro alla nostra manifestazione a Roma. Credo sia giusto infine ringraziare il dirigente dell’ufficio trasporti, l’ingegner Arcieri, sempre al mio fianco in questa battaglia».

Ora si stanno effettuando le prove sulla linea. Quando crede che ci vorrà prima che il servizio sia operativo?

«Il servizio credo che diverrà operativo ad inizio 2017. Dovrebbe costare poco meno di 6 milioni di euro l’anno. Nel breve periodo sia la Basilicata che la Puglia, grazie all’adesione del presidente Emiliano, potrebbero sostenere il costo. Ma l’ambizione è che il servizio sia adeguatamente remunerato anche all’utenza e che il resto del costo venga sopportato dallo Stato. Essendo un servizio a lungo raggio esso dovrebbe ricadere nel contratto di servizio del Ministero delle infrastrutture». 

La Basilicata riuscirà mai a superare il gap infrastrutturale che la attanaglia? Penso a esempio alla Matera-Ferrandina e alla Nerico-muro lucano. Due grandi incompiute nonostante i milioni stanziati negli anni.

«Il completamento della Matera Ferrandina va benissimo se lo Stato è pronto a destinarvi davvero le risorse. L’importante però è non farsi ingannare e pretendere servizi adeguati con treni accettabili da subito. Solo così potremo almeno in minima parte colmare il gap infrastrutturale».

La Basilicata potrà mai avere una rete ferroviaria normale? Viene in mente l’incipit di cent’anni di solitudine «molti anni dopo di fronte al plotone di esecuzione il colonnello Aureliano Buendia si sarebbe ricordato di quel pomeriggio in cui suo padre lo portò a conoscere il ghiaccio». Anche ai lucani toccherà lo stesso ricordo del colonnello Buendia?

«Se la Basilicata continua a programmare e a fare squadra, sfruttando anche la sfida di Matera Capitale 2019, le cose miglioreranno. Occorre però invertire anche il trend di spopolamento con nuove opportunità occupazionali; altrimenti anche i trasporti e le infrastrutture inevitabilmente ne risentiranno. Aureliano Buendia? Se non sbaglio era famoso per aver partecipato a 32 rivoluzioni ed averle perse tutte. Io credo che almeno quella dei treni stiamo per vincerla. Il ghiaccio? si sta per rompere…».

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