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Monsignor Gianfranco Todisco, vescovo di Melfi-Rapolla-Venosa

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Melfi, dito puntato del vescovo sulle pratiche degli assegni di accompagnamento. Intanto la polizia apre un’inchiesta sulla denuncia del prelato in partenza per l’Honduras

POTENZA – Un sindacato che vende posti di lavoro nell’indotto dell’Fca e prende soldi per garantire un assegno di accompagnamento ai falsi invalidi «disposti a cedere gli arretrati».
Non fa marcia indietro Gianfranco Todisco, amministratore diocesano di Melfi in partenza a fine giugno per l’Honduras, dopo aver rinunciato alla mitra vescovile della cittadina federiciana per tornare missionario.
Ieri mattina l’eco delle sue parole, al seminario di sabato organizzato dalla diocesi e dall’Università Cattolica di Milano nella cittadina federiciana, è arrivato anche agli investigatori di polizia e carabinieri, che hanno avviato le verifiche sul caso.
Ma al telefono col Quotidiano l’ex parroco di Montalto Uffugo ha rincarato la dose puntando il dito contro la gestione anche di altre pratiche che passano attraverso i centri di assistenza fiscale dei sindacati.
«Non tutti i sindacalisti sono corrotti». Tiene a precisare Todisco, che ha febbraio aveva fatto scalpore per la decisione di abolire padrini e madrine di battesimo per la dispersione del significato religioso del ruolo. «Ma le mele marce – aggiunge – ci sono ovunque, nonostante qualcuna creda di cavarsela sempre con grandi discorsi, soldi e un buon avvocato».
Il sacerdote spiega di aver raccolto una confidenza su queste situazioni da un parroco di paese, che non vuole nominare per non esporre indirettamente chi ha parlato con lui.
«Non denunciano perché hanno paura di perdere il lavoro, e c’è chi teme persino per la propria vita. Ma non posso farlo io, che pure ho il dovere di dare voce a chi viene calpestato. Non sono un investigatore e il cambiamento deve partire da loro. Posso parlare per conoscenza diretta di commessi costretti ad accettare compensi della metà di quanto pattuito, mamme assunte per poche ore che tornano a casa soltanto a sera. Se questo è il lavoro qui, è chiaro che tra i giovani che non vanno via aumentano droghe e gioco d’azzardo. So di donne che hanno scelto di prostituirsi online. Non basta l’intervento delle forze dell’ordine, che mi auspico, serve la politica per creare le opportunità che mancano soprattutto nei piccoli paesi. Non è possibile che i laghi di Monticchio siano abbandonati al degrado perché 3 amministrazioni non si mettono d’accordo. Dobbiamo aspettare le prossime elezioni per sentirci descrivere piani eccezionali?»
«Quando la Sata (ora Fca – Sata di San Nicola di Melfi) ha rilanciato la produzione non si può immaginare quante richieste di lavoro c’erano». Prosegue il vescovo. «Anche noi ci siamo mossi per cercare di aiutare chi veniva da famiglie senza reddito, gli orfani. Poi qualcuno mi ha fatto notare che ci sono famiglie in cui invece lavorano tutti. E’ per questo che spero che il mio appello alla legalità sia accolto. Perché i giovani non siano costretti ad accettare ricatti».

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