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In Basilicata la seconda quota più elevata di mobilità ospedaliera verso altre Regioni: il 23,7% (dopo il Molise ma prima della Calabria). Maglia nera anche nell’aspettativa di vita. I dati 2016 rilevati dal Rapporto Istat

POTENZA – Molise, Basilicata e Calabria. Sono le Regioni con i cittadini meno soddisfatti dell’assistenza medica ospedaliera ricevuta nella propria terra. A non apprezzarle sono rispettivamente il 25,6%, 12,6% e 21,1% dei residenti. Si tratta infatti delle Regioni con la quota più elevata di mobilità ospedaliera verso altre Regioni, con percentuali che vanno dal 26,7% (Molise), al 23,7% (Basilicata) al 21, 2% (Calabria), secondo i dati 2016 rilevati dal Rapporto Istat pubblicato oggi.

Ma anche La possibilità di invecchiare “bene” dipende da dove si nasce. E, ancor più dell’aspettativa di vita, varia molto da Nord a Sud Italia, con una differenza fino a 20 anni tra regione e regione. Se, infatti a Bolzano si arriva in media alla soglia dei 70 anni senza particolari problemi di salute, questa soglia scende drasticamente intorno ai 50 in Basilicata e Calabria.

 Maglia nera anche nell’aspettativa di vita. I dati 2016 rilevati dal Rapporto Istat

In Italia, Paese tra i più longevi al mondo, nel 2015 la vita media attesa a 65 anni è risultata di 22,2 anni per le donne e 18,9 per gli uomini, superiore di un anno rispetto alla media dei paesi Ue. Ma gli anziani italiani si collocano al di sotto della media europea quando si considera la qualità degli anni vissuti, indicatore che considera la percezione dello stato di salute e la presenza di limitazioni fisiche nel condurre una vita autonoma. Se la media nazionale è di 60 anni vissuti in buona salute per gli uomini e 57 anni e 8 mesi per le donne, chi nasce nella provincia autonoma di Bolzano ne guadagna quasi 10 anni in più: ovvero 69,3 per gli uomini e 69,4 anni per le donne. Mentre gli uomini della Calabria e le donne della Basilicata sono ai livelli più bassi per le rispettive graduatorie di genere, con un numero medio di anni da vivere in buona salute rispettivamente di 51,7 e 50,6 anni.

Differenze regionali nettamente più marcate rispetto a quelle che si riscontrano nella speranza di vita. La salute, si legge nel rapporto Istat, «rappresenta un elemento essenziale nella vita delle persone, e lo è tanto più nell’età anziana. Una delle sfide della maggior parte dei paesi europei e occidentali per i prossimi decenni è quella di far guadagnare alle generazioni di anziani il maggior numero di anni vissuti in buone condizioni di salute e senza limitazioni nelle attività, anche promuovendo l’invecchiamento attivo». In tal modo, ” a livello collettivo, si pongono le premesse per poter garantire la futura sostenibilità dei sistemi socio-sanitari».

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