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Il Comune di Potenza

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Il presidente del Cotrab Giulio Ferrara mediatore tra gli interessi dell’imprenditore e dell’amico consigliere regionale. Sullo sfondo la richiesta alla Regione di un anticipo sul nuovo sistema di bigliettazione

POTENZA – A novembre del 2015 le microspie piazzate nell’ufficio del presidente del Cotrab Giulio Ferrara captano questa conversazione con Roberto Dello Russo (non indagato nell’inchiesta che ha coinvolto il Comune di Potenza), amministratore della Nep, che è una delle ditte a cui era stata affidata l’installazione di macchinari e software per il nuovo sistema di bigliettazione automatica del servizio di trasporto pubblico della Regione Basilicata. Secondo gli inquirenti allo stesso Dello Russo è riconducibile anche la TecBus srl, che poco prima aveva assunto il figlio del consigliere regionale Franco Mollica, in prima linea nel chiedere alla Regione un anticipo delle spese necessarie per l’avvio del nuovo sistema. Dello Russo si lamenta dell’atteggiamento sul lavoro di “Mollica”, che viene identificato dagli investigatori proprio nel figlio del consigliere regionale

DELLO RUSSO dice: ascolta un attimo… ehm… io ho dei ragazzi, insomma (incomprensibile) soprattutto di …di Mollica
(Ferrara gli risponde che già glielo ha detto)
DELLO RUSSO: certo, aspetta ti faccio gli episodi, molto spesso…
(Ferrara interrompe Dello Russo dicendogli che ha già i suoi problemi)
DELLO RUSSO: allora io ti dico, loro disattendono ad un dovere che dovrebbero avere, che è quello di mandare le giustificative giornaliere”.
(Ferrara lo interrompe nuovamente)
DELLO RUSSO: io ho solo questo da dirti… allora l’unica cosa che (incomprensibile) Ferrara
FERRARA: e che c’entra Ferrara, perché non risponde? e che c’entra Ferrara se tu sei mio dipendente…
DELLO RUSSO: (incomprensibile)… io non so i vostri rapporti!
FERRARA: senti a me e non li sapere! I rapporti fra questi ragazzi e te sono di dipendenza e quindi devono seguire le regole della dipendenza, tu l’hai chiamato una volta, l’hai chiamato due volte, l’hai chiamato la terza… dì “questa è l’ultima volta… dopodiché… non avremo bisogno, perché io non posso ..”
DELLO RUSSO: posso agire così?
FERRARA: tu diglielo e non ti preoccupare… prima di arrivare alla lettera mi devi chiamare!
DELLO RUSSO: ok, faccio (incomprensibile) dopo 10 giorni se vedo che loro, tutti e due disattendono… allora è successo che gli sto dando una seconda auto…
FERRARA: che se uno è cretino… tu mettili con le spalle al muro, dici questo è l’ultima cosa… loro ti dicono: “io parlo io con Ferrara”? Fai parlare con chi cazzo vuoi! Io ti pago io, ti ho scelto io e lavori secondo le regole che si stabilisce in un’impresa…
DELLO RUSSO: l’hanno presa come controllo… io ho detto guardate che non è così… gli ho detto noi (incomprensibile) della Basilicata non la conosciamo, se c’è bisogno di una terza persona io (incomprensibile) dall’analisi che ci date dai dati giornalieri, noi se voi in una giornata non avete chiamato e non volete lavorare, ma io non vi dico nulla… fa parte…
FERRARA: sono regole interne di comune vivere, nel senso che un altro giorno lavori il doppio e qui ti dice qualche cosa … non è questo il problema
DELLO RUSSO: esatto… e loro pensano che (incomprensibile) accusa… va be’… (omissis); allora posso assicurare che le cose stanno così e dei ragazzi posso agire…
FERRARA: agisci in questo modo…
DELLO RUSSO: …voglio dire, i genitori le sanno queste cose qua?
FERRARA: a me non me ne frega un cazzo, se le sanno o non le sanno .. alla fine uno il letto come se lo aggiusta così si va a coricare, ok? Non è che parliamo dei bambini dell’asilo…
DELLO RUSSO: no, ma sono tutti e due sposati… figurati…
FERRARA: ehhh… uomini e donne finite, ok? per cui o seguono le regole dell’impresa con cui lavorano o se no l’impresa è in grado di dire: “non possiamo”. L’unica cortesia che ti chiedo prima di arrivare… a fare questa cosa… me lo fai sapere e ti… se mi dai l’ok… mando, perché in quel momento dio… tu mandami la bozza della lettera di licenziamento che dopo parlo io con i genitori

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