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L’aula dell'istituto "De Stefano" dove è crollata parte del controsoffito (foto tratta dal profilo facebook del Comune di Anzi)

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POTENZA – Ecco un motivo, uno vero, per cui i genitori degli alunni della “R. De Stefano” di Anzi possono essere grati alla didattica a distanza: il crollo di un pezzo di controsoffittatura non ha avuto conseguenze perché avvenuto in un’aula vuota.

Ma non c’è bisogno che accada una tragedia perché non si capisca la gravità di un crollo spontaneo in una struttura in cui di solito – se non fosse stato per la pandemia in atto e per la decisione del presidente della Regione Vito Bardi di chiudere tutte le scuole fino al 3 dicembre prossimo – ci sarebbero stati bambini. Tra l’altro, la didattica in presenza era ancora attiva – in altre aule – per alcuni alunni con esigenze particolari.

A far sapere del cedimento Filomena Graziadei, sindaco del comune lucano, che ne scrive in un post su Facebook e pubblica anche due foto.

«Sarebbe stata una tragedia se la scuola fosse stata aperta»: così comincia a raccontare per proseguire così: «Giovedì 19 novembre 2020, durante il solito giro mattutino di verifica delle aule, i collaboratori scolastici hanno riscontrato il crollo del controsoffitto, costituito da tavelle in laterizio, con calcinacci sul pavimento e sui banchi, in un’aula del secondo piano dello storico edificio scolastico di Anzi. Sono tempestivamente intervenuta sul posto, insieme al responsabile dell’ufficio tecnico, e ho ordinato la chiusura immediata e fino a nuove disposizioni dell’edificio scolastico “R. De Stefano” di Anzi, sede della Scuola primaria e secondaria di I grado con conseguente sospensione delle attività scolastiche (didattica in presenza per gli alunni con disabilità e bisogni educativi speciali, presenza del personale Ata, pulizie eccetera)».

E ancora: «Venerdì 20 novembre 2020 abbiamo fatto un sopralluogo con la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “V. Alfieri” di Laurenzana, professoressa Clelia Latalardo, e l’ingegner Vincenzo Fiorentino, responsabile del Servizio prevenzione e protezione, concordando sulla necessità di disporre tutte le verifiche tecniche da parte degli uffici comunali, la chiusura dell’edificio scolastico e di trovare locali idonei per lo svolgimento in presenza delle attività didattiche. Tenuto conto di quanto accaduto, i lavori di “Miglioramento sismico della scuola elementare e media del Comune di Anzi”, il cui inizio era previsto per giugno 2021 al termine dell’anno scolastico, saranno anticipati e nel frattempo la scuola rimarrà chiusa fino a quando non saranno disponibili locali idonei. È ferma volontà dell’amministrazione comunale offrire a tutta la popolazione scolastica di Anzi nel più breve tempo possibile una sede provvisoria».

«È ovvio – spiega al telefono Graziadei, proseguendo idealmente il ragionamento del suo post – che un altro locale idoneo non riusciremo a trovarlo prima della primavera».

Il sindaco ha chiesto per iscritto una relazione all’ufficio tecnico del suo Municipio in cui vuole conoscere «gli interventi realizzati negli ultimi 10 anni».

A sua memoria, «nel 2017 ci fu un’indagine diagnostica. Nel 2014 arrivarono 280.000 euro usati per pavimentazione e tinteggiature, oltre a 250.000 euro per adeguamento sismico e barriere architettoniche con i quali fu data una sistemazione alla palestra e realizzato un ascensore. Ci sono interventi programmati da giugno 2021 ma è evidente che dovremo anticiparli e rivalutare cosa c’è da fare. C’è un finanziamento ottenuto dalla precedente amministrazione da 500.000 euro a cui sono stati aggiunti 300.000 euro da royalty del Programma operativo Val d’Agri. Ora bisognerà trovare i soldi per risolvere subito questa nuova situazione».

L’edificio, come ricorda la prima cittadina, risale agli anni Cinquanta. Dopo aver acquisito tutte le informazioni sui lavori che l’hanno interessato – spiega – contatterà l’Ufficio scolastico regionale e il ministero per l’ovvia interlocuzione del caso.
«Per ora, posso solo ringraziare il Signore per come è andata», commenta.

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