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Per loro il gip ha disposto la sospensione. Intanto anche le famiglie chiedono le telecamere in classe

POTENZA – Finirà al Riesame la vicenda delle 3 maestre della scuola materna “Il delfino” di Potenza, sospese mercoledì per maltrattamenti sui bambini. Nei prossimi giorni i difensori delle indagate sono intenzionati a presentare appello contro l’ordinanza che ha disposto la loro interdizione dal lavoro per 4 mesi. Intanto i genitori dei bambini filmati dai carabinieri mentre subivano vessazioni di vario tipo stanno valutando la costituzione di parte civile nel processo che aspetta le insegnanti. Ma ieri sera hanno preso la parola davanti alla scuola materna di via Tirreno, per associarsi alla richiesta avanzata da più parti, incluso il leader della Lega Nord Matteo Salvini, di mettere le telecamere fisse nelle classi d’asilo.

Dall’inchiesta dei carabinieri di Potenza risultano «decine» gli episodi di «percosse, ingiurie, vessazioni e soprusi ai danni dei bambini, terrorizzati da tante violenze, tra cui uno con problemi di apprendimento». Nonostante le telecamere nascoste siano state installate per meno di un mese «dal 28 maggio al 26 giugno 2016». Per le maestre Sara Pantone (37) di Pomarico, e le potentine Carmen Bonomo (50) e Gina Caricati (62) il gip parla di «una serie di inequivocabili ed ingiustificate condotte di prevaricazione e vessazione perpetrate senza soluzione di continuità dalle indagate ai danni dei bambini, attraverso una sequenza continua di atti lesivi dell’integrità fisica e morale – manifestatasi anche in reiterate violenze corporali -, idonea a rendere certamente intollerabile la prosecuzione della vita scolastica». Tanto che alcune delle piccole vittime si rifiutavano di andare all’asilo.

Gli accertamenti sono partiti dalla denuncia di alcuni genitori. Poi tra le persone informate sui fatti è stata sentita anche una collega delle 3 maestre che ha puntato il dito in particolare contro la più giovane. La maestra ha spiegato che in passato aveva lavorato con Gina Caricati e Carmen Bonomo, e che mai le aveva viste picchiare i bambini «anche se ogni tanto alzavano la voce». Mentre i problemi erano cominciati l’anno scorso con l’arrivo 2 nuove colleghe, tra cui la Pantone, quando la dirigente scolastica ha deciso di affiancare «le più giovani e le più anziane». Tra le altre cose, infatti, la Pantone infatti si sarebbe rifiutata «di avere a che fare e di toccare alcuni alunni meno puliti di altri, poiché provenienti da famiglie poco agiate (…) tanto da rifiutarsi di aiutare quest’ultimo a soffiarsi il naso».

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