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POTENZA – Otto persone tra cui l’ex sindaco di Venosa Tommaso Gammone (lista civica di centrosinistra) sono state arrestate e poste ai domiciliari in un’inchiesta della Procura di Potenza in cui sono contestati reati contro la pubblica amministrazione.

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In tutto sono 17 le misure cautelari eseguite dai Carabinieri del Comando provinciale, compresi i divieti di dimora per altre otto persone e obbligo di firma per altre due.
Ai domiciliari pure ex assessori della giunta Gammone (in carica sino a maggio scorso) e dipendenti del Comune di Venosa mentre divieti di dimora sono stati notificati a due consiglieri comunali in carica e a due esponenti del Partito Democratico. Sono una cinquantina le persone indagate.

Le indagini sono iniziate nel marzo 2018 per l’arresto in flagranza di reato di un funzionario dell’Ufficio Difesa del suolo di Melfi e sono andate avanti con intercettazioni telefoniche e ambientali, perquisizioni e consulenze tecniche. Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti sono finite diverse vicende amministrative del Comune: l’assegnazione in regime di concessione d’uso gratuito di un’area di circa quattro ettari denominata “Bosco San Felice”, l’assegnazione di due lotti di edilizia residenziale pubblica, il bando di concorso per assegnare dei lotti in zona Paip, la gestione dello stadio comunale.

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