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La vista dal mare dell’intervento in via di realizzazione

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POTENZA – Possono ripartire i lavori di costruzione della tettoia fronte mare nel giardino dell’Hotel Santevenere di Maratea. Lo ha deciso ieri il presidente del Tar Basilicata, Fabio Donadono, accogliendo l’istanza cautelare urgente avanzata dai legali della società Arsenale Hospitality srl, che da quest’anno gestisce la struttura.

Il Tar ha sospeso l’efficacia dell’ordinanza con cui venerdì scorso il Comune di Maratea aveva ordinato la sospensione dei lavori e di una comunicazione della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio della Basilicata di inizio giugno, che segnalava l’assenza di autorizzazione paesaggistica. Ma anche della nota del Dipartimento Ambiente della Regione che chiedeva la sospensione dei lavori, e dell’avvio del procedimento per l’emissione, da parte del Comune, di un’ordinanza di demolizione dei lavori già realizzati e di ripristino della situazione preesistente.

Ad avviso del giudice, infatti, «risulta giustificata l’adozione di misure cautelari urgenti, ferma restando in ogni caso l’inibitoria della realizzazione e dell’utilizzo di elementi strutturali in muratura o stabilmente ancorati al suolo». Un’urgenza fondata sull’esigenza di far entrare in funzione la struttura, della superficie di circa mille metri quadri, in tempo per ospitare banchetti e ricevimenti nuziali prenotati, in qualche caso, già dall’anno scorso. Inoltre «l’attestata completa amovibilità di tutta la struttura in questione» escluderebbe «la sussistenza di un significativo pregiudizio per l’interesse pubblico affidato alla cura dell’amministrazione».

Lo stato dei luoghi nel 2015 e, a destra, pochi giorni fa

Nessun rischio, insomma, che l’ambiente e il paesaggio della zona interessata dai lavori venga deturpato per sempre. Il presidente del Tar ha fissato, ad ogni modo, una udienza il 21 luglio per discutere della questione alla presenza anche degli avvocati del Comune di Maratea e degli altri enti interessati. A loro avviso, infatti, i plinti di calcestruzzo utilizzati come fondazione e le strutture di legno ad essi ancorati priverebbero la tettoria delle caratteristiche per essere ricompresa tra gli interventi che non richiedono l’autorizzazione paesaggistica.

All’esito della stessa udienza, quindi, sarà il collegio dei giudici amministrativi lucani al completo a decidere se concedere o meno un’ulteriore sospensiva dei provvedimenti, o esprimersi direttamente nel merito della loro legittimità, e sulla richiesta di annullamento avanzata dalla società.

Il “caso” della tettoia del Santavenere era montato nei giorni scorsi in rete, per effetto di alcune foto dal mare, in cui si spiccano, in primo piano, delle strutture di cemento armato piazzate sugli scogli antistanti. Strutture che in realtà sono state collocate in quel punto da prima del 2015 come evidenziano anche le foto aeree e nulla hanno a che fare con i lavori in questione.

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