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POTENZA – «Ma mamma, il sapone che c’è dentro le bolle pulisce anche l’aria?». La domanda – quella che ha generato la bellissima manifestazione che si terrà oggi alle 18 in otto comuni lucani – resta sospesa nell’aria tiepida del pomeriggio, come le bolle di sapone che Gabriel, 4 anni, sta soffiando sul balcone divertendosi un mondo a farle scoppiare. Mamma Lucy si ferma un attimo. Non sta ammirando il panorama di Satriano di Lucania: è la frase del figlioletto ad averla colpita. «Mi ha fatto rimanere spiazzata – ricorda oggi – perché non pensavo neanche più che erano fatte di sapone. Noi adulti certe cose le diamo per scontate».

In un attimo la sua immaginazione, mescolata all’istinto materno, le fa vorticare in testa un’idea: e se quest’immagine delle “bolle che puliscono l’aria dal coronavirus” – ovviamente senza senso dal punto di vista scientifico ma carica di significato da quello simbolico – potesse essere condivisa da tante altre persone?

L’idea assume subito una doppia valenza. Una è quella pubblica: una manifestazione che veda tutti partecipare ma in sicurezza, ognuno naturalmente distanziato dagli altri sul proprio balcone. E poi c’è un risvolto personale: «Gabriel, da quando siamo stati rinchiusi, non vuole più uscire. In questo modo, lasciandogli credere che le bolle di sapone puliscano l’aria, riuscirò a convincerlo a uscire di nuovo». La madre-Lucy vuole sradicare dal proprio bimbo le paure che il Covid-19 ha fatto germinare nel mondo. La cittadina-Lucy vuole far sì che lo stesso possa capitare a tutti grazie a un vortice di bolle iridescenti che invaderà le strade. Lucy Palermo, nata in Belgio da padre lucano, da dieci anni tornata a vivere nella “sua” Satriano («Amo la Basilicata, adoro Satriano, è stato il mio papà a infondermi questo amore che ho coltivato. D’estate invece di andare come altre persone a Ibiza o chissà dove venivo per le vacanze qui, certi viaggi lunghissimi in treno. E qui ho deciso di vivere. Forse sono più lucana di alcuni nati qua»), ha pensato che sarebbe stato bello distribuire alle famiglie dei tubi di acqua saponata dedicati all’iniziativa.

Ne parla con il sindaco. Il sindaco approva: «È tutto organizzato in modo da coinvolgere anche la comunità. È stato abbastanza laborioso ma ce l’abbiamo fatta. Le bolle sono state acquistate dall’amministrazione comunale e distribuite dalla Protezione civile. Il sindaco ha subito accettato e lo devo ringraziare perchÈ senza il suo consenso forse non avrei avuto il coraggio di andare avanti con altri comuni». Già, perché l’idea nata da un lampo di fantasia del piccolo Gabriel si diffonde subito e convince altri genitori, altre amministrazioni, altre comunità, altri enti, altri soggetti a dare contributi economici e organizzativi. L’elenco ufficiale conta, oltre a Satriano, Tito, Savoia di Lucania, Sasso di Castalda, Vietri di Potenza, Sant’Angelo Le Fratte, Corleto Perticara, Gorgoglione, la Protezione civile di Satriano e di Sant’Angelo, Pro Loco di Gorgoglione, Avis di Sasso di Castalda, Pro Loco e Anspi di Savoia e team Bpass.

Le idee hanno preso forma, acquisendo un nome (“Ripuliamo il mondo dal coronavirus”), uno slogan (“Le speranze sono bolle di sapone fragilissime però contengono arcobaleni”), una chiamata alle armi (“Abbiamo bisogno di supereroi per fare delle bolle di sapone insieme a noi”). Alla manifestazione seguirà il consueto festival di foto sui social (già alcuni hanno ritratto i figli che – diciamo così – si allenano), cui è demandato il compito di testimone per chi non è potuto essere presente. Così è facile immaginare che questa sera alle 18 ci saranno molti bambini, e probabilmente anche molti adulti, ad affacciarsi da terrazze, balconi e finestre per sparare la propria raffica di speranza.

Il piccolo Gabriel, magari vestito da Spider-Man come ama fare, lancerà non le ragnatele dell’Arrampicamuri ma rotonde e fragili bolle sul mondo, magari dopo aver dato un bacio alla mamma nel giorno della sua festa. L’aria che si potrà respirare, dopo, saprà sicuramente di pulito.

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