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La chiesa della Trinità a Potenza

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POTENZA – Se l’obiettivo era quello di cercare visibilità, la curia potentina ieri davvero ha centrato il bersaglio. Mentre nei giornali si preparava un ricordo per il triste anniversario del 17 marzo 2010, giorno nel quale i resti di Elisa Claps venivano ritrovati in un sottotetto della chiesa della Trinità, ecco comparire tra le mail questo spiazzante comunicato.

Poche righe che, però, nel giro di poche ore diventano un piccolo tsunami. Nella nota a firma del vescovo Salvatore Ligorio si legge testualmente: «Da alcuni giorni sono ripresi i lavori all’interno della chiesa della Santissima Trinità, nel cuore del centro storico di Potenza. Non mi sfugge la circostanza che questa nota viene inviata agli organi di informazione alla vigilia dell’undicesimo anniversario del ritrovamento del cadavere di Elisa Claps, che era scomparsa il 12 settembre 1993. Si tratta di una coincidenza non voluta ma che tuttavia assume un certo significato, in particolare di speranza per la Chiesa diocesana, per la città e per la mamma della cara Elisa con la quale ho avuto contatti assicurandole la mia vicinanza nella preghiera e informandola dell’evoluzione del progetto. È necessario sottolineare che la ripresa dei lavori nella chiesa della Santissima Trinità è frutto del parere concorde dei vescovi lucani, che hanno sostenuto con convinzione la scelta di dare la precedenza a questo intervento.

Si tratta di lavori di restauro e consolidamento strutturale che si concluderanno, nelle previsioni, nella primavera del 2022. La spesa prevista è pari a 2,4 milioni di euro: i fondi sono di origine regionale e della Conferenza Episcopale Italiana. Quando i lavori saranno completati, la chiesa parrocchiale della Santissima Trinità sarà riaperta al culto nel quadro della riorganizzazione pastorale prevista per il centro storico di Potenza».

Circostanza «non voluta ma che assume un significato di speranza», scrive il vescovo, non ricordando forse che quell’anniversario segna una pagina non proprio edificante per la chiesa potentina. E così, in appena sei righe, si liquida la vicenda come non fosse accaduto nulla. Come se questi 11 anni non avessero portato il peso di processi, di richieste di verità. Basta assicurare «la vicinanza nella preghiera».

Inutile dire che la comunicazione (che riserva lo stesso numero di righe dedicate alla vicenda di Elisa alle rassicurazioni per giornalisti e fotografi che in futuro si potranno fare le foto all’interno) è stata accolta nel peggiore dei modi dalla città. Unica voce a favore quella del vicesindaco, Antonio Vigilante: «E’ necessario che le debolezze umane, purtroppo presenti, non pregiudichino la fede cristiana», ha detto ringraziando la comunità dei vescovi per aver accordato la priorità alla Trinità.

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