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I carabinieri hanno trovato ieri sera i due cadaveri nell'abitazione di Portici dove la coppia viveva

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NAPOLI – I vicini li descrivono come «una normale coppia, tranquilla e riservata». Lui G.F. 65 anni non lavorava mentre lei, la compagna M.A.N. 59 anni (originaria di San Severino Lucano) era ricercatrice al Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli che ha sede a Portici, centro vesuviano dove viveva la coppia.

Da quanto si apprende, il compagno negli ultimi tempi avrebbe accusato lei di aver sottovalutato l’emergenza sanitaria Covid e glielo avrebbe più volte rinfacciato. A breve sembra che la coppia avrebbe dovuto raggiungere i familiari dei lei, nel paesino in provincia di Potenza.

Ieri sera quando i Carabinieri sono entrati nell’abitazione al quarto piano di via Libertà 216, hanno trovato il corpo di lei a terra, privo di vita, in un lago di sangue con la lama di un grosso coltello conficcata nell’addome. Nessun biglietto o lettera scritta che lasciasse presagire la tragedia è stato trovato nell’appartamento. Il pm della Procura di Napoli non ha disposto l’autopsia. Le salme saranno restituite ai familiari.

IL CORDOGLIO DEL COMUNE Il sindaco di San Severino Lucano Franco Fiore, a nome dell’amministrazione comunale di cui è a capo e dell’intera cittadina che rappresenta esprime “il più vivo cordoglio e vicinanza alla famiglia Nicolai colpita da una immane tragedia quale quella del femminicidio di Adalgisa. Domani mattina alle 11.00 saranno celebrate le esequie e da quell’ora e fino alla conclusione del rito funebre è stato proclamato il lutto cittadino proprio come segno di vicinanza dell’intera comunità alla famiglia e per permettere a chiunque di unirsi alla preghiera per la sfortunata ricercatrice figlia di San Severino Lucano”.

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