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POTENZA – A una settimana esatta dalla morte di Dora Lagreca, i carabinieri di Potenza stanno lavorando alacremente per non lasciare nulla al caso.
Di fatto hanno ampliato il raggio d’azione delle indagini su disposizioni della Procura. Nei giorni scorsi sono stati sentiti alcuni vicini e gli amici della coppia.

I Ris di Salerno hanno scandagliato l’appartamento di via di Giura sequestrando alcuni oggetti, come il corrimano in ferro della mansarda, alla ricerca di elementi utili per ricostruire quanto accaduto.

Nei prossimi giorni potrebbero già consegnare i risultati. Per l’autopsia invece bisognerà aspettare. I periti infatti hanno 60 giorni per consegnarla. Nulla pertanto è lasciato al caso. Un elemento importante ai fini dell’indagine è anche l’acquisizione dei filmati di alcune telecamere posizionate nella zona.

Sicuramente quella della banca posta a una cinquantina di metri dal luogo dove Dora è precipitata, potrebbe dare degli elementi importanti.
Certamente non ha potuto immortalare il momento della caduta, perché posizionata verso l’entrata dell’istituto di credito. Ma quasi certamente ha ripreso i ragazzi mentre rincasavano. Per arrivare al portone di via Di Giura, due sono le strade possibili. Una che passa vicino la banca e l’altra dalla strada che da via Ciccotti converge in via Di Giura.

Se i ragazzi per ritornare a casa sono passati nei pressi dell’istituto di credito, sono stati certamente immortalati. Quello che è certo è che i carabinieri sono andati in banca per acquisire i filmati di quella sera. Questa telecamera potrebbe dare degli elementi utili in particolare sui loro spostamenti (l’orario esatto in cui sono rincasati) per confrontarlo con quanto raccontato da Antonio Capasso (indagato dalla procura per istigazione al suicidio) agli investigatori.

Attorno alla piazza dei Comuni ci sono altri negozi e altre banche. Non è escluso che gli investigatori visioneranno anche queste. Se da una parte le indagini continuano a tutto spiano, dall’altra c’è una comunità – quella di Montesano della Marcellana – che chiede a gran voce la “verità” anche perché nessuno crede alla pista del suicidio.

Nei giorni scorsi l’avvocato di famiglia, Renivaldo Lagreca, ha presentato due memorie alla Procura di Potenza. La prima ha invitato gli investigatori a sentire alcune amiche, due in particolare, in possesso di alcuni audio che definirebbero il rapporto che c’era tra Dora e Antonio da cui emergerebbe la gelosia di lui. L’altra memoria invitava principalmente i periti che poi hanno eseguito l’autopsia, a fare un’indagine accurata sul corpo della ragazza.

Dal canto suo Antonio Capasso continua a proclamarsi innocente e a confermare la sua versione dei fatti e cioè che la trentenne campana si sia buttata volontariamente. Una versione che gli investigatori stanno esaminando punto per punto per capire se effettivamente le cose sono andare così come raccontate dal ragazzo.

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