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La sede della Universo Salute di Potenza

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POTENZA Prima di tutto il paziente e l’umanità con cui sempre va trattato. E davanti al rispetto dovuto a chi in quel momento ha bisogno di cure, non c’è nulla che valga di più. Questo ha ribadito una sentenza della Corte d’Appello di Bari, che si è così espressa sul licenziamento di un operatore socio sanitario che lavorava nella sede di Universo Salute di Bisceglie. E’ stato in tal modo ribaltata la sentenza di primo grado del Tribunale di Trani che, invece, aveva ritenuto sproporzionato il licenziamento del lavoratore «per una serie di condotte illegittime».

Il caso avrà certamente delle conseguenze su tutte le strutture della Universo Salute, compresa ovviamente la sede operativa di Potenza.
«Parole che potranno servire da monito per gli addetti all’assistenza di Universo Salute», precisa l’amministrazione dell’azienda. E vengono allora in mente le immagini riprese da telecamere nascoste, proprio nella struttura di Potenza, che portarono alla luce una serie di condotte assai poco umane nei confronti dei degenti. Il licenziamento – secondo quanto stabilito dalla Corte di Appello di Bari, diventa quindi legittimo nel caso in cui un operatore, non rispettando le regole imposte dal suo ruolo, manca di rispetto e umanità al paziente.

Nel caso di Trani, la Corte di Appello ha poi anche condannato il lavoratore al pagamento complessivamente di oltre 10.000 euro di spese legali per entrambi i gradi di giudizio. Ma c’è di più.
La Corte, infatti, ha ritenuto «assolutamente legittimo e proporzionato il licenziamento», evidenziando tra l’altro che la cattiva condotta del lavoratore (provata in giudizio), giustifica anche il licenziamento senza preavviso. Questo perché sarebbe stato pregiudicato irrimediabilmente il vincolo fiduciario. «E questo – spiega la Universo salute in una nota – risulta ancora più evidenti se si tiene conto di quanto emerso nel corso del giudizio sul suo contegno complessivo, non collaborativo nei confronti dei colleghi»

«Un atteggiamento – continua la nota – provocatorio e aggressivo verso gli stessi colleghi e i pazienti, ma anche una sua abituale tendenza a disattendere – non solo con leggerezza ma con disinvolta arroganza, ostentata al cospetto dei pazienti e dei colleghi – le regole di disciplina e le norme di ordinaria diligenza e correttezza nei rapporti con i superiori, i colleghi ed i pazienti». 
«Parole – conclude l’azienda che ha rilevato il Centro don Uva – che potranno servire da monito per gli addetti all’assistenza di Universo Salute, soprattutto tenendo conto del primato conseguito dalla Società, dal 2019, nelle classifiche relative alla valutazione partecipata del grado di umanizzazione delle strutture di ricovero pubbliche e private: un riconoscimento che Universo Salute intende difendere e migliorare, fidando sul buonsenso e sulla professionalità dei propri medici e operatori».

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