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POTENZA – Ci sarebbero le nomine al San Carlo e i mega appalti ospedalieri come quello per l’ammodernamento dell’ospedale di Lagonegro tra le vicende che i pm di Potenza intendono chiarire prima di tirare le somme della maxi inchiesta sulla mala politica lucana.


E’ quanto emerso ieri nella ridda di voci e commenti scatenata dalla rivelazioni del Quotidiano del Sud sugli indagati eccellenti e le pesanti accuse al vaglio del procuratore capo Francesco Curcio, e del pm Vincenzo Montemurro.
Nelle scorse settimane, infatti, sarebbero proseguiti gli interrogatori di alcune persone informate sui fatti individuate tra il personale dell’azienda ospedaliera regionale. L’interesse degli investigatori della squadra mobile del capoluogo, però, non si sarebbe concentrato tanto su fatti interni alla struttura quanto su possibili ingerenze gestionali da parte dei vertici della Regione. A via Verrastro, d’altronde, risultano indagati l’assessore e il direttore generale del dipartimento Salute, Rocco Leone, il segretario del governatore Vito Bardi, Mario Araneo, e il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Francesco Piro. Oltre all’assessore regionale alle Attività produttive, Franco Cupparo, che rispetto a queste vicende pare avere un ruolo un po’ più defilato.


Esposito e Araneo, in realtà, risultano iscritti sul registro degli indagati persino per una strana ipotesi di associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta assieme al direttore artistico della festa del cinema di Maratea, Nicola Timpone.
Contattato dal Quotidiano del Sud, tuttavia, ieri Timpone ha voluto precisare di non aver mai conosciuto il dg.


«L’ho visto solo qualche volta in tv». Ha dichiarato. «Quanto ad Araneo ricordo di avergli chiesto un appuntamento con Bardi che non sono mai riuscito ad avere. Ad ogni modo non capisco nè il mio coinvolgimento né quello della presidente dell’associazione Cinema Mediterraneo Antonella Caramia. Leggo che siamo indagati in concorso per truffa e peculato anche coi sindaci di Lagonegro e Maratea, Maria Di Lascio e Daniele Stoppelli. Ma con Di Lascio non ho mai avuto a che fare e da quando è in carica Stoppelli il Marateale ha avuto soltanto la concessione del patrocinio gratuito».


Ieri il Quotidiano ha provato a contattare anche il sindaco di Maratea, Daniele Stoppelli, e il direttore generale del dipartimento Salute della Regione, Ernesto Esposito, per un commento su quanto emerso dall’inchiesta dei pm di Potenza. Ma le chiamate e i messaggi inviati sono rimasti senza risposta.


L’inchiesta sulla mala politica lucana risulta avviata nel 2019 e raccoglie tutti gli spunti investigativi emersi durante gli accertamenti sul conto del presunto sistema di potere che sarebbe ruotato attorno allo studio del noto avvocato potentino, Raffaele De Bonis.

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