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L'ospedale San Carlo di Potenza

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POTENZA – Il laboratorio dell’ospedale San Carlo di Potenza nella giornata di ieri ha analizzato 19 tamponi dei quali 18 sono risultati negativi al Covid-19 e uno positivo: il tampone positivo riguarda una persona del Materano. Lo rende noto la task force regionale, che nella mattinata di ieri ha anche comunicato che sono peggiorate le condizioni del paziente ricoverato all’ospedale San Carlo: i sanitari nelle ultime ore sono stati costretti a trasferire in terapia intensiva l’uomo, cui era stato somministrato anche il farmaco Roche anti-artrite preso da una rimanenza nella disponibilità del reparto Reumatologia.

Proprio sul fronte dei ricoveri tiene banco la notizia, anticipata ieri dal Quotidiano (LEGGI), delle richieste arrivate da Lombardia e Toscana di ospitare pazienti in Basilicata: a una testata locale web, l’assessore Rocco Leone ha confermato la notizia aggiungendo che «tutto si è fermato alla nostra disponibilità come atto di solidarietà. In altri termini siamo solidali, ma prima dobbiamo guardare l’evoluzione del virus nel nostro territorio. Dobbiamo capire al momento del picco quale sarà realmente il numero dei contagiati, poi, probabilmente potremo aderire concretamente alle richieste».

La rete si divide invece tra chi propone misure ferree per contrastare l’ingresso di pazienti positivi al virus e chi, su posizioni più morbide, ricorda che anche molti lucani vanno a curarsi fuori regione: piuttosto qualcuno ha il timore che il sistema sanitario lucano possa andare in affanno non avendo risorse e dotazioni a sufficienza.

Per quanto riguarda invece il controesodo da nord, i consiglieri regionali 5 Stelle si chiedono: «Perché continuano a partire treni in condizioni precarie? Il dottor Brusaferro dell’Iss ha affermato senza mezzi termini che aumenteranno i casi al centro-sud a causa dei comportamenti sbagliati assunti nel weekend scorso. Un’affermazione che fa tremare chi, come noi del sud, è consapevole della precarietà dei sistemi sanitari regionali». Carlucci, Leggieri, Perrino, sulla «nuova fuga da Milano con treni pieni verso sud» pensano che «la cosa più agghiacciante è che il personale viaggiante denuncia scarse garanzie di sicurezza sanitaria, per sé e per i viaggiatori. In pratica le carrozze ferroviarie sarebbero delle scatolette potenzialmente infettive nelle quali, tutti i comportamenti corretti suggeriti dalle massime autorità sanitarie, non potrebbero attuarsi».

Anche per il deputato del Misto, Gianluca Rospi, «sono ancora troppi i cittadini che per mancanza di senso di responsabilità decidono di tornare muoversi dal Nord al Sud Italia senza denunciare la loro presenza alle autorità locali. Le strutture sanitarie del Mezzogiorno non hanno le possibilità di gestire l’emergenza come quelle di Lombardia, Veneto e Piemonte… per noi, Basilicata compresa, si tratterebbe di una tragedia nella tragedia».

Ieri l’assessore regionale Gianni Rosa ha fatto sapere di essere risultato negativo al virus dopo il tampone effettuato per fugare i dubbi dopo la recente visita di Edmondo Cirielli, risultato invece positivo.
Da Lagonegro, infine, dopo la segnalazione di un caso positivo per una persona entrata in contatto stretto con il personale del tribunale, il presidente dello stesso tribunale, Luig Pentangelo, ieri ha inviato una lettera a Giunta, Asp, prefetto e altre autorità invocando «la sicurezza sanitaria del personale contro il rischio di infezione».

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