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Vito Bardi

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POTENZA – Da oggi a mezzogiorno al 13 novembre i residenti ad Irsina e Genzano di Lucania non potranno allontanarsi dai rispettivi territori comunali, «se non per spostamenti motivati da comprovate situazioni di necessità o di urgenza ovvero per motivi di salute».

È quanto disposto ieri sera dal governatore Vito Bardi che ha istituito due nuove “zone rosse” attorno ai due paesi “focolaio” lucani, dove negli ultimi giorni il numero dei contagi è salito esponenzialmente.

La decisione del generale è arrivata dopo l’esito degli ultimi tamponi effettuati nel centro della montagna materana (4.900 abitanti), che era stato già dichiarato zona rossa durante la prima ondata di contagi da covid 19, tra fine marzo e fine aprile. Una misura estesa anche a Tricarico che si era resa necessaria dopo l’esplosione del focolaio partito proprio dal paese vicino, all’interno del centro riabilitativo Don Gnocchi.

Sulla base degli ultimi test processati, infatti, avrebbe superato ampiamente i 100 positivi la conta dei casi accertati, inseguendo la filiera dei contatti di un primo paziente scoperto all’interno di un istituto scolastico. Una cifra molto simile a quella raggiunta a Genzano, 5.700 abitanti, dove il sindaco Viviana Cervellino, si è mostrato alquanto sorpreso dal provvedimento del governatore. Quindi ha interrotto gli aggiornamenti sulla situazione sulla sua bacheca Facebook, trincerandosi dietro a un lungo “no comment”, colmo di sottintesi. Tanto più che ieri mattina, forse proprio per scongiurare l’intervento da parte dei vertici della Regione, aveva firmato a sua volta un’ordinanza che sospendeva una serie di attività.

Il provvedimento di Bardi prevede che dal 3 al 13 novembre 2020, «fatte salve le misure statali, regionali e commissariali vigenti di contenimento del rischio sanitario di diffusione del covid 19», oltre all’allontanamento dei residenti è vietato anche l’ingresso nei territori di Genzano e Irsina, ma è consentito, in ogni caso, «il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza».

Nelle due zone rosse inoltre, nello stesso periodo, è prevista la «limitazione della presenza fisica dei dipendenti negli uffici pubblici», la «sospensione delle attività didattiche in presenza delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, fatta salva l’adozione della didattica digitale integrata a distanza» e la «sospensione delle attività produttive industriali e commerciali ivi compresi i servizi di ristorazione, fatta salva la consegna a domicilio», mentre «sono consentite le attività di vendita al dettaglio di generi alimentari e di prima necessità individuate nell’allegato l al decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 10 aprile 2020 e le attività inerenti i servizi alla persona individuate nell’allegato 2 del decreto del presidente del Consiglio dei ministri dell’11 marzo 2020».

Restano aperte, invece, le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie. Deve essere garantita in ogni caso la distanza di sicurezza personale di un metro.
Ieri in serata, rispetto alle attività consentite, è arrivata una precisazione del sindaco di Irsina, Nicola Morea, che in un video pubblicato sulla sua bacheca Facebook ha spiegato di aver avuto un’interlocuzione col capo di gabinetto del governatore Bardi, Fabrizio Grauso, e di aver avuto rassicurazioni sull’esclusione della filiera agricola e dell’allevamento dalle attività produttive fermate. Un chiarimento particolarmente atteso data la rilevanza del settore per l’economica locale.

Sul fronte più strettamente epidemiologico, invece, ieri sono stati ufficializzati i dati complessivi del fine settimana che sommando le due giornate di sabato e domenica hanno fatto segnare 260 nuovi positivi, per un totale che tra residenti e non ormai si aggira a quota 1.700.

In aumento anche il dato dei decessi con la morte, a Potenza, di due ospiti della residenza sanitaria assistita ex Don Uva, e di un’altra anziana paziente ricoverata al Madonna delle Grazie di Matera. Lutti che hanno fatto salire il numero delle vittime lucane della pandemia a 54, raddoppiando il dato degli inizi di luglio, quando si è attestato l’effetto della prima ondata del virus. È balzato oltre quota 100, infine, il numero dei ricoverati nei due ospedali covid lucani. Per contrastare il rischio di saturazione dei reparti nelle scorse ore l’Asm ha attivato 14 nuovi posti letto per pazienti con sintomi lievi all’ospedale di Stigliano.

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