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Il controllo del diabete

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POTENZA – «Nei giorni scorsi, a seguito di numerose doglianze da parte di pazienti diabetici insulinodipendenti (alcuni anche di età molto avanzata), residenti sia a Potenza che nell’area del Vulture-Melfese, non avendo riscontro telefonico ai numeri fissi dell’Asp, sono stato costretto a rivolgermi direttamente al direttore sanitario Asp D’Angola (essendo riuscito ad avere il Suo cellulare) per rappresentargli le difficoltà nell’approvvigionamento dei sensori per il monitoraggio in continuo della glicemia». Lo racconta Antonio Papaleo, presidente Alad Fand Basilicata (Associazione lucana assistenza diabetici onlus).

«Gentilmente il dr. D’Angola ha riscontrato la chiamata promettendomi di allertarsi per sopperire a tale problematica, spesso insorta per negligenza degli uffici competenti, ed impegnandosi a verificare il tutto, dandomi sollecita risposta che, purtroppo, ad oggi non è ancora pervenuta», aggiunge Papaleo.

«Resta da chiedersi, come è possibile che tali negligenze possano essere sopportate dalle Istituzioni competenti, specie in una situazione, quale che viviamo in un periodo di pandemia, che costringe le persone, specie quelle “fragili”, a non potersi neanche portare presso gli ambulatori preposti per i controlli di routine e, pertanto, obbligati “ob torto collo” ad autogestirsi la malattia».

La commissione regionale diabetica, a tempo debito, deliberò per la prescrizione di detti sensori, sia per migliorare la qualità di vita delle persone affette dalla suddetta patologia e spesso anche con plurime patologie, ma anche per contenere la spesa sanitaria stante l’elevato costo delle lancette per i glucometri per quanti costretti a più misurazioni glicemiche nella medesima giornata, oltre che per evitare inutili e pericolosi spostamenti, specie per le cosiddette persone “fragili”; «ovviamente, vi è da registrare che nel tempo si è andati avanti in modo molto approssimativo, in attesa della gara che, ad oggi, non riusciamo a sapere se e come si svolgerà. Non sarebbe disdicevole che prima di procedere per la gara, ma ciò varrebbe anche per eventuali ulteriori problematiche che dovessero insorgere, si possa tenere da conto il parere della speciale commissione diabete (attualmente “in sonno” e non si sa per quanto tempo ancora), oltre che coinvolgere i rappresentanti delle associazioni di pazienti, così come espressamente previsto dal piano nazionale diabete che, sebbene recepito dalla Regione (la prima in assoluto a farlo rispetto alle restanti Regioni ) non è stata ad oggi implementato», segnala Papaleo.

«Tutto quanto dovrebbe essere ben riflettuto dalle competenti istituzioni, governo e assessorato regionale alla Salute in primis, per poter corrispondere alle esigenze ed ai bisogni delle persone con diabete, specie quelle residenti nelle periferie del territorio di Basilicata fortemente disarticolato e spesso irraggiungibile , per la qualcosa si attende l’implementazione dello strumento della telemedicina, così come l’applicazione della recente legge regionale sull’infermiere e le case di comunità, perché non restino solo buoni propositi, così come abbiamo avuto modo di sperimentare con la legge regionale 9/2010 “Assistenza in Rete integrata ospedale-territorio della patologia diabetica e delle patologie endocrino-metaboliche” ad oggi totalmente inapplicata», conclude.

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