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TITO SCALO (POTENZA) – Giusi Caggianese ha preso carta e penna e ha scritto, qualche mese fa, al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, raccontando la tragedia che ha colpito la sua famiglia, con la morte dell’operaio potentino Antonio Caggianese, avvenuta in un’azienda a Tito Scalo il 26 febbraio dell’anno scorso. L’altro giorno, con sorpresa ed emozione, ha ricevuto la risposta cartacea dal Quirinale, a firma della professoressa Luisa Corazza, consulente del presidente della Repubblica per le questioni di carattere sociale. E’ sempre vivo il ricordo del 27enne, rimasto schiacciato in un macchinario in un’azienda che si occupa del trattamento dei rifiuti. La sua famiglia si batte per conoscere la verità ed avere giustizia. La sorella Giusi ha scritto a Mattarella per raccontare non solo della tragedia, ma anche per chiedere sicurezza sui luoghi di lavoro. E nella risposta del Quirinale si legge: «il presidente della Repubblica ha letto con commozione la sua lettera e la ringrazia per averlo reso partecipe del dolore che sta vivendo per la perdita di suo fratello Antonio. Il fenomeno degli incidenti sul lavoro, questione essenziale per la civiltà del mondo della produzione e per la civiltà generale del nostro paese, è inaccettabile». E continua: «tragedie che per la loro dimensione suscitano il clamore dei media e il coinvolgimento della opinione pubblica e confermano quanto sia cruciale la questione della prevenzione sui luoghi di lavoro. Importanti risposte sono già venute e stanno venendo da più parti, ma per contrastare con efficacia il drammatico tema, occorrono un costante livello di attenzione e un forte impegno civile al fine di diffondere la più ampia consapevolezza della gravità del problema e di promuovere una comune cultura della sicurezza». In conclusione: «Il Capo dello Stato invia a lei e a tutti i suoi cari un cordiale saluto a cui unisco anche il mio». Per quanto riguarda la parte giudiziaria, il processo è iniziato a metà ottobre: quattro le persone che dovranno rispondere dell’accusa di omicidio colposo per aver causato la morte di Antonio. La prossima udienza è fissata al 15 gennaio prossimo. «Scrissi una lettera al Presidente della Repubblica – ha dichiarato Giusi Caggianese – per portare alla sua attenzione la tragedia di mio fratello Antonio che perse la vita mentre stava lavorando e di tutti quei lavoratori che quotidianamente, escono di casa per andare a lavoro e non tornano più. Con grande piacere, ho ricevuto una risposta del Presidente tramite le parole dalla consulente per le questioni di carattere sociale. Vorrei esprimere tutta la mia gratitudine al nostro Capo dello Stato per l’attenzione che ha avuto nei confronti miei e di mio fratello e più in generale verso questa piaga che affligge da tempo il nostro paese e non accenna in alcun modo a sanarsi». Nella stessa azienda, qualche mese più tardi, un altro operaio ha subito l’amputazione della gamba per un altro incidente.

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