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La schiuma nel tratto potentino del fiume Basento

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POTENZA – «Ho subito provveduto a denunciare ai Carabinieri forestali e agli agenti della Polizia locale quello che nuovamente sta succedendo nel fiume Basento». Così l’assessore comunale all’Ambiente, Alessandro Galella che è tornato nuovamente a doversi occupare della comparsa di schiuma bianca nell’acqua del Basento.
«Sono stati subito prelevati alcuni campioni d’acqua – ha aggiunto Galella – che ora saranno analizzati dall’Arpab per capire le sostanze presenti».

E una volta «individuate le sostanze sarà più semplice risalire a chi sversa nel fiume acque di scarto che dovrebbero essere smaltite e che, invece, vengono immesse nel fiume».

Già scoprire il tipo di sostanze presenti «è un grosso indizio – ha proseguito l’assessore comunale – visto che così si può restringere il campo d’indagine fino a quando non sarà possibile beccare sul fatto chi continua a violare le leggi» pur di risparmiare soldi per lo smaltimento di sostanze inquinanti.

Insomma Galella si è subito attivato così come accaduto già lo scorso 18 febbraio quando per agevolare anche il lavoro dei carabinieri forestali, grazie anche al dipartimento ambiente della Regione, tutta l’area. Area che non veniva ripulita da tempo. E anche grazie a questa ripulitura fu possibile risalire alla conduttura, nascosta tra la vegetazione, che immetteva il liquame nelle acque e che per circa una settimana provocò la comparsa di schiuma bianca destando molta preoccupazione tra i cittadini.

Stessa preoccupazione che nutrono oggi anche a causa del cattivo odore.

si tenterà di individuare la fonte che immette il materiale che causa la schiuma. Purtroppo questo delinquente si è studiato bene tutto».

Intanto i carabinieri forestali hanno avviato un’indagine per capire l’origine della sostanza che sta inquinando il fiume Basento, che potrebbe arrivare da scarichi industriali abusivi.

Scarichi abusivi che già furono scoperti nell’agosto di due anni fa. All’epoca nel mirino finì una società operante nell’area industriale di Tito. Per quanto riguarda questa nuova schiuma si ipotizza – ma la conferma arriverà solo dai risultati delle analisi dell’Arpab – che si potrebbe trattare di uno sversamento di sostanze tensioattive. L’auspicio dell’assessore Galella è che i responsabili possano essere «beccati mentre sversano nel Basento».

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