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La Centrale del Mercure

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POTENZA – Salta il limite dei 70 chilometri per l’approvvigionamento di centrali elettriche a biomasse in Basilicata. È questo il prodotto di uno degli interventi legislativi inseriti disegno di legge collegato alla manovra finanziaria, approvata nelle scorse settimane in Regione.

A renderlo noto, ieri, è stata la giunta regionale spiegando che è stata apportata una modifica all’appendice A del Piano di indirizzo energetico regionale (Piear), che consente «un notevole passo in avanti per le imprese che operano in Basilicata nel campo della fornitura delle biomasse per produrre energia».

«Parliamo di imprese – ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa – che forniscono biomasse da attività agricole, forestali o industriali agli impianti di conversione energetica come, ad esempio, la centrale del Mercure».

Rosa ha evidenziato che precedenza «potevano partecipare alla filiera solo le aziende lucane che si trovavano in un raggio di 70 chilometri dall’impianto, con una notevole disparità di trattamento tra le imprese lucane e quelle calabresi».

Mentre adesso, senza questo limite, le biomasse in questione potranno arrivare da tutta la Basilicata. Anche se nell’unica centrale di questo tipo presente, quella del Mercure a Laino Borgo, sul versante calabrese del Pollino, a gestire i rapporti con la società che gestisce l’impianto, Sorgenia bioenergy spa, dovrebbe restare il consorzio di imprese forestali già esistente.

«Consentiamo a tutte le imprese del territorio della Basilicata – ha aggiunto Rosa – di poter fornire biomassa, aumentando la competitività contrattuale nei confronti del produttore di energia elettrica e aprendo il mercato, consentendo soprattutto alle imprese lucane di avere il medesimo potere contrattuale delle altre imprese che si trovano al di fuori della regione».

«Questa – ha concluso l’assessore – è una svolta per la filiera della biomassa che prima era limitata solo ad alcune imprese situate entro i 70 chilometri dall’impianto di conversione mentre le imprese di altre regioni non avevano tali limiti. Una disparità che abbiamo eliminato e che consentirà uno sviluppo più equilibrato di questo settore».

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