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POTENZA – La direzione aziendale di Stellantis ha comunicato che la produzione nello stabilimento di Melfi riprenderà il 13 settembre e non il 6 come da calendario.

L’azienda ha confermato alle organizzazioni sindacali che il ritardo è giustificato dalla mancanza di semiconduttori sui mercati internazionali. Stellantis ha anche specificato che la produzione prevista per settembre, compresa quella dell’avvio impianti di questi giorni, sarà di circa 8 mila vetture con 5/6 giorni lavorativi. Inoltre, si rimarrà momentaneamente su 15 turni, ad eccezione della linea 7 stampaggio e grandi presse plastica, dove si lavorerà su 17 turni.

Cessa pertanto il ricorso ai contratti di solidarietà, ritenuti uno strumento poco efficace in questa situazione, ma restano confermati integralmente gli altri contenuti dell’accordo del 25 giugno 2021. Da oggi al 30 settembre sarà pertanto avviata la procedura di Cigo per mancanza materiale di approvvigionamento. Le parti si rivedranno a metà settembre per valutare come proseguire nel mese di ottobre.

Per il segretario della Fim Cisl, Gerardo Evangelista, «la mancanza di componenti elettronici ormai è diventato un problema sostanziale che continua a penalizzare migliaia di lavoratrici e lavoratori di Stellantis e dell’indotto di Melfi, questo frena la ripartenza del settore automotive che è essenziale per superare le pessime condizioni generate dalla pandemia.

L’approvvigionamento dei componenti elettronici sta creando disagi in molte aziende dell’automotive italiano, molti stabilimenti dopo la pausa estiva non sono ripartiti, questo è successo anche allo stabilimento di Melfi. Questo problema di fornitura di semiconduttori potrebbe continuare per un lungo periodo, facendo anche aumentare il loro costo, però nel frattempo Melfi, visto gli investimenti dichiarati da Stellantis, si deve far trovare pronta all’appuntamento del 2024, per attuare il piano del gruppo che prevede l’avvio della piattaforma full electric medium.

Adesso c’è bisogno che Stellantis chiarisca se c’è stata una riduzione complessiva o se questa ha riguardato in misura maggiore gli stabilimenti italiani. Inoltre, visto il protrarsi del problema, è urgente convocare un tavolo sull’automotive specifico sugli ammortizzatori sociali per gestire questa difficile transizione, dove azienda, governo e sindacato devono trovano le giuste soluzioni».


Francesco Cupparo, assessore regionale alle Attività produttive e coordinatore vicario della Commissione per lo Sviluppo economico delle Regioni, ha «sollecitato una prima azione» della Commissione competente istituita dalla Conferenza delle Regioni «con la proposta di un tavolo nazionale al Mise».


«Il blocco del più grande degli stabilimenti del gruppo Stellantis in Europa – ha aggiunto – mette a nudo la fragilità della componentistica. E’ stato di recente il commissario europeo per la Politica industriale e il mercato interno, Thierry Breton, a proporre quella che ha definito un’alleanza “tra industriali e ricercatori”, che metta insieme tutti gli attori della catena di produzione dei semiconduttori, con l’obiettivo di raddoppiare la capacità produttiva e la quota di mercato europea, entro il 2030, dal 10% di oggi al 20%».
Il segretario regionale Uil, Vincenzo Tortorelli, ha invocato «una vera concertazione con la Regione» mentre Ugl con Spera fa sapere che ai ministri Giorgetti e Orlando è stato «chiesto di aprire un tavolo nazionale con l’azienda».

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