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NUOVE dimissioni in Banca popolare di Bari.
Sono “motivi personali”, anche in questo caso, che hanno indotto un altro importante “pezzo” della Banca popolare di Bari a chiedere le dimissioni dal suo incarico.

Dopo Luca Aniasi e Gandolfo Spagnuolo, rispettivamente presidente e componente del collegio sindacale dimessisi il 30 luglio e l’11 agosto, nei giorni scorsi ha lasciato anche Alberto Beretta, chief lending officer, colui che in sostanza si occupava di assumere, direttamente o sottoponendole agli organi competenti, le decisioni rilevanti in materia di assunzione e gestione dei rischi di credito dell’istituto.

«Non ho nessun dissidio con la banca, nessun contrasto – ci tiene lui a precisare – sono motivi personali, solo questo».

Beretta, assieme a a Gianluca Caniato (Chief financial officer), Cathia Cortinovis (responsabile della Funzione Internal Auditing), Franco Rossi (Compliance e Antiriciclaggio) e Cristiano Carrus (nominato a novembre 2020 Chief business officer) costituiva la prima linea di manager a diretto riporto dell’amministratore delegato, Giampiero Bergami, nominati il 22 gennaio scorso.

Una figura importante, tanto che lo stesso Bergami aveva espresso «grande soddisfazione per il team che siamo riusciti a ingaggiare. Rafforzerà – aveva proclamato – la squadra di leader esistente e sarà parte determinante del processo di trasformazione dell’Istituto nei prossimi anni.

Si tratta del primo passo di un percorso di rinnovamento che accompagnerà la banca e tutti i suoi stakeholder – aveva aggiunto l’amministratore delegato indicato da Mediocredito centrale – verso obiettivi sempre più ambiziosi in un momento cruciale per la trasformazione del Paese e per l’intero scenario italiano».

Un percorso di rinnovamento che, suo malgrado, nel giro di pochi mesi ha già incontrato numerosi intoppi, almeno tanti quanti sono i funzionari che si sono dimessi in un mese.

Pezzi importanti, come aveva riconosciuto Bergami, quando aveva ringraziato Aniasi «per l’importante apporto professionale e per l’impegno profuso durante il suo mandato, in particolare nell’avvio del processo di rilancio dell’istituto».

Si parla dunque di rilancio, mentre lo scenario bancario sullo sfondo vede un possibile intervento di Mcc nel salvataggio di Monte Paschi di Siena, con un apporto di capitale per l’acquisizione di pezzi dell’istituto toscano, che potrebbe arrivare direttamente dalle casse di Banca popolare di Bari, il sogno della più grande banca del sud.

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