X
<
>

Lo stabilimento Stellantis di Melfi

Condividi:
2 minuti per la lettura

SAN NICOLA DI MELFI (POTENZA) – Solo pochi giorni fa i lavoratori dello stabilimento Stellantis di San Nicola di Melfi sono ritornati al lavoro dopo un breve periodo di cassa integrazione, dovuto all’assenza di alcuni componenti non arrivati dalla Cina. Lunedì scorso il rientro alla normalità e, ora, un nuovo annuncio: ancora in cassintegrazione dall’8 al 14 febbraio.

Allo stabilimento di Melfi della Stellantis, quindi, per tutto il personale dello stabilimento di Melfi, oltre 7.100 lavoratori, è prevista la sospensione temporanea dell’attività lavorativa con ricorso al trattamento di cassa integrazione ordinaria, in relazione all’emergenza Covid 19.

Lo hanno reso noto le organizzazioni sindacali dopo le comunicazioni dell’azienda.

« Il ricorso alla cassa integrazione Covid dall’8 al 14 febbraio da parte di Stellantis – commenta Evangelista della Fim Cisl -non ci sorprende perché a livello mondiale si registrano ancora problemi nel reperire la componentistica. È una situazione che continuerà finché non sarà detta la parola fine su questa pandemia».

Il problema serio è che ogni periodo di cassintegrazione comporta per i lavoratori una consistente riduzione in busta paga.

«Chiederemo a Stellantis – continua Evangelista – di mettere in campo misure per prevenire, dove possibile, queste fermate che fanno perdere salario ai lavoratori. Allo stesso tempo occorre mettere la massima attenzione sul tema della sicurezza in linea con le nuove linee guida firmate tra sindacati e azienda».

La decisione della direzione dello stabilimento lucano è stata comunicata a Fim, Uilm, Fismic, Uglm, Aqcf e Fiom e riguarda i 7.174 lavoratori della fabbrica.

Dall’8 al 14 febbraio potrebbe entrare in fabbrica solo il personale addetto alla manutenzione delle linee produttive.

Stamattina i rappresentanti dell’azienda incontreranno i sindacati, in videoconferenza, per esaminare insieme la situazione.

La produzione nella fabbrica lucana di Jeep Compass e Renegade è legata alla «necessità di fronteggiare gli effetti della complessiva situazione di mercato» causata dall’epidemia e dalle sue «ricadute sul sistema globale delle forniture di componenti di produzione essenziali».

Una fase temporanea certamente, considerati i buoni risultati con cui il nuovo gruppo è stato accolto nel panorama mondiale.

Il nuovo gruppo Stellantis – nato ufficialmente a inizio gennaio -registrai nella top ten delle auto più vendute in Italia ben 7 modelli (oltre a Panda e Ypsilon, la Jeep Renegade, la Citroen C3, l’Opel Corsa, la Peugeot 208 e la Fiat 500X), lasciando agli altri gruppi – oltre alla Yaris – anche l’ottavo posto (Volkswagen T-Roc) e il nono (Dacia Duster). Quindi molta attesa e speranza c’è per il gran numero di dipendenti del gruppo anche in Basilicata. Una mano verrà dai tanti incentivi proposti e dalla fine – ce lo auguriamo tutti – di questo terribile periodo di crisi mondiale.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE