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I modelli prodotti nello stabilimento ex Fca di San Nicola di Melfi

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MELFI (POTENZA) – Si è svolto l’esame congiunto con l’azienda Stellantis sulla nuova comunicazione di cassa integrazione Covid-19 da ieri al 27 giugno 2021 con la presentazione, contestuale, del calendario lavorativo di tutto il mese di giugno.

La rsa di stabilimento di Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Aqcf in una nota scrive che «permane, innanzitutto, una drammatica situazione di mancanza di giornate lavorative soprattutto sulla linea della Jeep Renegade e 500x, mentre per la Compass la riduzione è meno marcata. Un dato giustificato ancora una volta dall’azienda dal perdurare della crisi di mercato e soprattutto dalla mancanza dei semi conduttori che sta penalizzando fortemente tutto il settore dell’automotive».

«Va evidenziato altresì come per il mese di giugno, anche grazie alle pressioni fatte dal sindacato, è stato rimodulato il calendario delle fermate che, a differenza di maggio, prevede una distribuzione più equa su tutti i turni collettivamente ed inoltre le fermate singole saranno esclusivamente sul primo turno. Ciò ci permette di salvaguardare meglio il salario dei lavoratori». I sindacati aggiungono che «per lo stesso motivo per permettere la maturazione dei ratei dei lavoratori nei giorni 28, 29 e 30 giugno sono stati inseriti tre giorni di ferie collettive e le stesse rientrano nel monte ore complessivo annuale a disposizione della direzione aziendale. In tal senso, su nostra richiesta, è stata definita la chiusura collettiva per il periodo estivo che va dal 9 al 29 agosto».

«Anche se allo stato rimangono grandi criticità per lo stabilimento di San Nicola di Melfi e nell’attesa del prossimo incontro di Torino – aggiunge la rsa di stabilimento –, registriamo un diverso approccio dal punto di vista del confronto sindacale, così come auspicato da tempo da noi, e ciò si traduce in una maggior condivisione nelle scelte drammatiche del momento congiunturale che stiamo vivendo».

«Altresì riteniamo però che al netto del periodo congiunturale i lavoratori stanno facendo grandi sacrifici, ormai, da molto tempo e forse ci saranno ancora periodi bui a causa della pandemia e della crisi mondiale del mercato dell’auto e dei semiconduttori. Sicuramente il nostro compito è quello di tutelare il valore del lavoro affinché il prezzo della crisi non venga pagato solo dai lavoratori. E’ per questo che tutti dobbiamo sforzarci di trovare le giuste soluzioni ed è evidente che l’incontro di Torino debba e deve essere il momento di definire in modo chiaro le strategie future ma soprattutto per il rilancio del nostro stabilimento e del suo indotto», concludono Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Aqcf.

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