X
<
>

L'impianto Stellantis di Melfi

Condividi:
2 minuti per la lettura

MELFI (POTENZA) – Dalla crisi dei semiconduttori alla guerra in Ucraina fino, probabilmente, ad un nuovo “fronte” per il Governo: è la parabola di sofferenza per lo stabilimento di Melfi (Potenza) di Stellantis, a cui la congiuntura decisamente avversa di questi mesi ha “regalato” oggi un colpo pesante: la “salita produttiva” programmata dall’azienda “non è più percorribile”. Non solo quindi la produzione di 500X e Jeep Renegade e Compass non aumenterà, ma i turni di lavoro scenderanno – a partire dal prossimo 4 aprile – da 17 a 15, “con un conseguente esubero giornaliero provvisorio di 1.500 unit, per i quali si attiveranno gli ammortizzatori.

E’ la conclusione dell’incontro fra la direzione dello stabilimento lucano di Stellantis – in cui lavorano poco meno di settemila persone – i sindacati (Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Eglm e Aqcf) e la Rsa della fabbrica. Due numeri per farsi un’idea più precisa del passaggio da un’era all’altra: nel 2015 a Melfi furono prodotte 390 mila automobili, che nel 2021 sono diventate 163.646.

Il punto di partenza del confronto di oggi fra azienda e sindacati è stato la crisi dei semiconduttori, un problema che si trascina da mesi, originato e cresciuto durante la pandemia: a più riprese, la produzione ha subito rallentamenti e blocchi proprio a causa della loro carenza.

La guerra Russia e Ucraina ha fatto il resto, visto che quelle aree sono produttrici leader della materia prima utilizzata per costruire i microchip. Questo ha aggravato “sempre di più qualsiasi tipo di programmazione produttiva”, costringendo l’azienda ad abbandonare il progetto di aumento della produzione a Melfi.

Un’altra conseguenza diretta dell’aggravarsi della situazione legata al conflitto in Ucraina sarà la revisione degli ammortizzatori sociali che si stanno utilizzando in questo periodo: dal 4 aprile si tornerà ad un “contratto di solidarietà con le nuove regole del 2022, che prevedono una riduzione massima dell’80 per cento di stabilimento”.

I sindacati sono molto preoccupati proprio per questo: gli ammortizzatori sociali in essere scadranno a luglio: ed ecco il nuovo “fronte” per il Governo, chiamato a pensare a “strumenti straordinari per affrontare questo momento drammatico e di transizione” e per sostenere il reddito dei lavoratori. Il 22 marzo è già previsto un nuovo incontro con Stellantis e i sindacati chiederanno a Governo e Regione Basilicata “fatti concreti affinchè a Melfi non si perda nessun posto di lavoro”.

Dicendo Melfi, i sindacati parlando di “tutta l’area industriale”, perchè non vogliono che si faccia “efficienza sui lavoratori”.

 

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE