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Parla Filomena Ruppi, presidentessa del Movimento che ha promosso l’evento: «Regioni e Comuni siano più collaborativi». Ieri 200 presenze solo nel Vulture. Ad agosto “Calici sotto le Stelle” nel Potentino

POTENZA — Circa duecento presenze nel Vulture, qualcuna in meno nel Materano ma solo perché lì le “Cantine aperte” erano due. I numeri non sono tutto ma l’iniziativa promossa ieri dalla sezione lucana del Movimento Turismo del Vino può soltanto crescere: la pensa così Filena Ruppi, presidentessa da tre anni di Mtv Basilicata, che coglie l’occasione per lanciare un appello ad associarsi: «Facendo squadra si va avanti tutti insieme nella promozione del territorio». E qui l’invito si estende dai produttori alle istituzioni: «Se si capisse che il vino e le iniziative come “Cantine aperte” hanno ricadute positive anche sulla ricettività e sulla ristorazione, vedremmo subito i risultati in termini di turismo. In particolare i Comuni potrebbero associare eventi di fruizione e divulgazione enogastronomica all’apertura di musei, palazzi storici, residenze. Penso a Rionero e alla casa di Giustino Fortunato o ad altri piccoli grandi monumenti che in situazioni eccezionali mostrerebbero a più gente possibile il proprio valore, con il vino a fare da traino per un indotto ben più ampio».
“Cantine aperte — Vedi cosa bevi”, manifestazione che si svolge da più di vent’anni, vedeva, tra le circa mille coinvolte in Italia, sette cantine lucane: Cantina di Venosa, Cantine del Notaio (Rionero), Re Manfredi – Terre degli Svevi (Venosa), Vulcano e vini Bisceglia (Lavello), Martino (Rionero), Dragone (Matera) e Taverna (Nova Siri). Sui social, fin dalla mattinata di ieri, un tripudio di hashtag #vedicosabevi e anche dalla Basilicata foto di degustazioni e “lezioni” tra le botti, oltre a video come quello di una gaudente pizzica nell’azienda Re Manfredi.
La materia prima non manca ma ancora c’è molto da fare in fatto di promozione, commenta la Ruppi: «Servono sinergie e in questo non aiuta certo l’eccessivo turn-over di assessori regionali all’Agricoltura», un deficit segnalato due giorni fa al Quotidiano anche da Carolin Martino, presidentessa del Consorzio tutela dell’Aglianico.
Filomena Ruppi, per tutti “Filena”, laureata in viticoltura ed enologia, è sommelier da più di trent’anni, oltre ad essere membro della commissione di degustazione del vino Aglianico del Vulture presso la Camera di Commercio di Potenza. È anche produttrice, essendo titolare insieme al marito Donato D’Angelo, pioniere nella produzione di Aglianico, dell’azienda che conta circa 15 ettari di vigneto nel Vulture. Lucana d’adozione, è nata in Puglia e proprio dalla Puglia sogna di importare lo spirito collaborativo che ha permesso ai produttori di fare il grande salto. «Lì gli associati al Movimento Turismo del Vino sono più di quaranta, dovremmo seguire il loro esempio», spiega.
“Cantine aperte” continua a crescere, dall’edizione di 3 anni fa nel chiostro del convento di Barile a oggi la risposta degli “enoturisti” è aumentata. L’altro evento del Movimento Turismo del Vino, “Calici di stelle” (5-10 agosto), dopo il successo dell’anno scorso a Matera quest’anno dovrebbe tenersi nel Potentino.

e.furia@luedi.it

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