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Da sinistra: Giuseppe Provenzano, vicedirettore della Svimez, Luca Bianchi, direttore della Svimez, Barbara Lezzi, ministro per il Sud, Adriano Giannola, presidente della Svimez

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La Basilicata si attesta su un incremento del Pil modesto, +0,7% nel 2017, dopo la forte accelerazione della crescita negli anni scorsi: addirittura +8,9% nel 2015, +1,3% nel 2016

ROMA – Nel 2017 il Pil è aumentato al Sud dell’1,4%, rispetto allo 0,8% del 2016. Un risultato dovuto al forte recupero del settore manifatturiero (5,8%), in particolare nelle attività legate ai consumi, e, in misura minore, delle costruzioni (1,7%). La crescita è stata solo marginalmente superiore nel Centro-Nord (+1,5%). Risulta una maggiore occupazione ma debole e precaria. E’ quanto emerge dalle anticipazioni del Rapporto Svimez 2018, presentate oggi a Roma.

La Basilicata si attesta su un incremento del Pil modesto, +0,7% nel 2017, dopo la forte accelerazione della crescita negli anni scorsi: addirittura +8,9% nel 2015, +1,3% nel 2016. Va notato che l’industria lucana è in forte ripresa già dal 2014 e continua a trainare l’economia regionale, sia pure con intensità diverse, nel triennio, al termine del quale registra una performance molto positiva (+47% nel 2015-2017). 

In base alle rilevazioni della Svimez (Associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno) si registra una forte disomogeneità tra le regioni del Mezzogiorno: nel 2017, Calabria, Sardegna e Campania sono le regioni meridionali che fanno registrare il più alto tasso di sviluppo, rispettivamente +2%, +1,9% e +1,8%. Si tratta di variazioni del Pil comunque più contenute rispetto alle regioni del Centro-Nord, se confrontate al +2,6% della Valle d’Aosta, al +2,5% del Trentino Alto Adige, al +2,2% della Lombardia.

 

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