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POTENZA – Passa anche per l’amarezza del sindaco uscente, Angelo Lamboglia, la strategia di quanti a Lauria pensano ancora che sia possibile fermare la corsa alla fascia tricolore di Gianni Pittella.
Ieri a confermare i sospetti alimentati – come capita in questi casi – dai messaggi rassicuranti lanciati da Lamboglia, è stato il capo dell’opposizione all’interno del consiglio comunale uscente, Francesco Osnato.

Lo stesso Osnato che aveva sfidato Lamboglia 5 anni orsono, e oggi pare determinato a riprovarci. Portando all’incasso in particolare lo sforzo profuso alle scorse regionali, candidandosi per un posto nel parlamentino lucano con la Lega in uno dei territori più angusti, a livello politico, di tutta la Basilicata.
In una nota pubblicata sulla sua bacheca Facebook Osnato ha voluto rendere l’onore delle armi a Lamboglia, riconoscendogli «l’impegno che ha profuso come sindaco, se pur con vedute e prese di posizioni diverse, contrasti aspri e questioni affrontate seguendo percorsi alternativi».


«Mi dissocio – ha aggiunto il consigliere comunale uscente – da quei convenevoli e da quelle frasi di circostanza che leggo sui social da cui emerge ipocrisia e scarso fair play. In politica vigono le seguenti regole non scritte: al sindaco uscente viene riconosciuto il rinnovo del mandato, altrimenti, se lo si manda a casa, senza che lui faccia un passo in dietro, viene bocciato il suo operato congiuntamente a quello dei gruppi che lo hanno sostenuto nei cinque anni».


Infine la constatazione delle condizioni oggettivamente difficili in cui si è trovato ad operare il suo ex rivale
«La consiliatura uscente – ha aggiunto ancora Osnato – è stata poco felice per incendi, disgrazie, dissesti e per pandemia, pertanto ritengo che vada riconosciuto merito al sindaco Lamboglia per aver gestito situazioni difficili, le quali, a mio modesto avviso, avrebbero richiesto un coinvolgimento maggiore da parte di tutti gli attori in campo».
Basteranno queste lusinghe per convincere Lamboglia a contrastare la corsa di chi lo ha sostituito nel ruolo di candidato sindaco? Forse no. Ma intanto testimoniano la determinazione di Osnato anche rispetto a chi in questi giorni sta pensando di metterlo da parte per provare ad aggregare nel nome dell’anti-pittellismo un fronte trasversale agli schieramenti tradizionali candidando qualcuno con un profilo diverso dal suo.


L’alternativa, infatti, sarebbe quella di due liste antagoniste al “listone” su cui sta lavorando Pittella. Una divisione che non farebbe che avvantaggiare il senatore del Pd. Nonostante le defezioni anche all’interno degli stessi democratici di quanti lo considerano, dopo 4 legislature al Parlamento europeo e 3 mandanti in Consiglio regionale, una personalità fin troppo ingombrante.

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