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POTENZA – Non il dimissionario Cupparo, ma soltanto l’«assente» Cupparo. Come per un banale contrattempo che gli ha impedito di partecipare.
E’ questa la dizione comparsa, ieri, negli atti approvati durante la prima seduta della giunta regionale convocata in seguito al passo indietro annunciato dall’assessore alle Attività produttive. Annunciato e basta, per la verità.

Perché a ieri all’ufficio protocollo della Regione Basilicata non sarebbe ancora stata trasmessa alcuna comunicazione ufficiale della sua decisione. Pertanto non sarebbe stato possibile nemmeno avviare le pratiche per il suo rientro in Consiglio regionale, e il congedo di chi lo ha sostituito da due anni a questa parte. Vale a dire il primo dei non eletti nella lista di Forza Italia alle elezioni regionali del 2019, Dino Bellettieri.


Il nuovo giallo sulle dimissioni di Cupparo ricorda da vicino quanto accaduto a gennaio, quando l’ex sindaco di Francavilla aveva già fatto un simile annuncio in seguito alla mancata approvazione della riforma dei consorzi industriali per il dissenso del capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Giovanni Vizziello.


Da allora, però, alle tensioni con gli alleati sul suo operato in giunta si sono aggiunte anche quelle interne al partito di Forza Italia. Così per tutta la giornata di ieri si sono inseguite voci sul possibile addio dello stesso Cupparo al partito di Berlusconi e sul suo approdo tra i dissidenti azzurri di Cambiamo, la formazione creata dal governatore ligure Giovanni Toti.


Assieme all’assessore dimissionario-assente, sempre secondo le indiscrezioni, sarebbero stati pronti a fare lo stesso passo anche il capogruppo azzurro di Forza Italia in Consiglio regionale, Francesco Piro, e l’altro assessore regionale, Rocco Leone. Gli stessi Piro e Leone che avevano già minacciato di strappare la tessera berlusconiana dopo il sostegno offerto da un consigliere comunale forzista di Policoro, Gianluca Modarelli, all’amministrazione di centrosinistra guidata da Enrico Mascia.


Col passare delle ore, però, l’atteso annuncio non è arrivato. Mentre si sono fatte esplicite le pressioni per un passo indietro dal ruolo di coordinatore regionale del partito del sottosegretario all’Editoria Giuseppe Moles.
Pressioni già respinte al mittente, che ora potrebbero costringere Cupparo a decidere a stretto giro se formalizzare una volta per tutte o ritirare anche queste dimissioni.

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