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«NON mi piacciono le chiacchiere e le favole! Lavoriamo per il bene del nostro Paese».
Sta tutto qui, e non è un modo di dire, il programma elettorale di Massimo Celoro, in corsa come candidato sindaco di Sarconi, 1.400 anime aggrappate alla sponda meridionale della Val d’Agri.


I “piani” di governo di Celoro, consigliere comunale di minoranza uscente, già referente locale di Forza Italia, e appoggiato da una lista civica di estrazione di centrodestra, sono stati pubblicati sabato sera, come previsto per legge, sull’albo pretorio del Comune. Assieme a quelli del suo rivale, il vicesindaco uscente Giovanni Tempone, sostenuto da un’altra lista civica di area di centrosinistra, “Siamo Sarconi”, e dal primo cittadino uscente, Cesare Marte.
Tempone, in realtà, si è dilungato in 8 pagine fitte fitte per spiegare le su idee su scuola e cultura, sicurezza e legalità, educazione ambientale e sostenibilità, agricoltura, politiche sociali e sanitarie, edilizia urbanistica, rifiuti, sport, turismo, e strategie di sviluppo. Mentre da vero “uomo del fare”, Celoro, ha liquidato la questione con una sintesi da guinness dei primati: quattro righe scritte a mano e la firma col solo nome di battesimo: “Massimo”. Né più né meno che un biglietto di auguri.


A riprova del piglio iper-pratico del candidato sindaco c’è anche la questione del simbolo della lista “Insieme” che è risultato assente nella documentazione prodotta all’ufficio elettorale per la formalizzazione della candidatura. Motivo che forse ha avuto un certo peso nella ricusazione della lista stessa (ieri stessa sorte per le liste “Alternativa sociale italiana” di Teana e Fardella oltre che “Alternativa sociale per Carbone”).

Un pericolo evidentemente scampato grazie a un’interpretazione estensiva di norme e regolamenti, da parte dell’ufficio elettorale, favorevole alla maggiore partecipazione alla competizione elettorale.

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