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La sede del Comune di Venosa

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VENOSA – «Non l’ho toccato». Anche ieri mattina Francesco Mollica, consigliere di opposizione a Venosa e accusato dal vicesindaco della città oraziana Nicola Zifarone di avergli messo un dito in un occhio, continua a ripetere che i fatti non sono andati come descritti dalla nota diramata dalla maggioranza nella serata di giovedì.

L’ax presidente del Consiglio regionale ammette che c’è stata una fase concitata dove sono volate parole grosse, ma respinge al mittente l’accusa di violenza nei suoi confronti. Come Nicola Zifarone, anche Mollica si è recato dai carabinieri nella serata di giovedì. Al termine è stato colto da un leggero malore rientrato immediatamente. Quello di giovedì è la risultante di un clima politico infuocato cominciato due anni fa con la campagna elettorale e che da allora non accenna a diminuire. Anzi, se vogliamo, si è acuita in un escalation di scontri (politici) che spesso hanno riempito la cronaca locale.

Nella giornata di ieri “Venosaduemilaventiquattro”, il gruppo di Mollica, ha difeso a spada tratta il suo consigliere. Dito puntato contro le accuse mosse dai cinquestelle che, dicono, «troveranno nelle sedi giudiziarie opportuna e adeguata smentita». Il gruppo definisce «inesatta e soprattutto anticipata» la «ricostruzione di fatti mai accaduti, che ha come finalità quella disvelata nell’ultimo rigo dell’ormai nota ( e qui si usa un aggettivo!) comunicazione del gruppo movimento cinque stelle: le dimissioni dello stesso consigliere Mollica».

Da qui il giudizio: «E’ veramente una pagina vergognosa quella che si vuole scrivere, alterando una realtà storica che era sotto gli occhi di tutti: al di là del duro contrasto di voce nulla è stato consumato di fisico all’interno della commissione consiliare». Per “Venosaduemilaventiquattro”: «c’è da sottolineare il grave attacco alla democrazia che trova la sua massima espressione in quella opposizione che con la richiesta di dimissioni si vuole silenziare». Il gruppo politico, infine, ha chiesto allo stesso Mollica: «di continuare nel suo impegno di rappresentanza in seno al consiglio comunale».

Ovviamente ieri a Venosa non si parlava d’altro. L’ex sindaco Tommaso Gammone sulla sua pagina facebook nel commentare la notizia ha scritto che pur non essendo stato presente: «penso che la nostra comunità sta vivendo una fase difficilissima , che è iniziata con le vicende giudiziarie che mi hanno interessato ed oggi continua per il clima di odio che in questi ultimi anni è stato seminato da più parti sui social e non solo. Il mio auspicio è quello di ritrovare un clima di confronto politico sereno e costruttivo, difficile ma possibile».

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