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Ruoti, foto dal sito del comune

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“Le mancate risposte alle interpellanze e alle mozioni che hanno creato un ‘vulnus democratico’ e un operato che negli ultimi anni ‘ha inferto gravi danni al Comune e offerto servizi inefficienti ai
cittadini’.” A dirlo, attraverso un comunicato, i consiglieri comunali di opposizione di Ruoti, Angelo Salinardi, Rocco Carlucci, Angelo Faraone, Rocco Gentilesca e Rosario De Carlo. Queste le motivazioni alla base della mozione di sfiducia nei confronti della sindaca, Anna Maria Scalise.

“Sono molteplici le questioni – scrivono – sulle quali i consiglieri di opposizione attendono da mesi risposte, non arrivate nonostante le apposite interpellanze e mozioni presentate: ‘Con questo
atteggiamento – evidenziano i consiglieri – il sindaco e la giunta comunale ci hanno privato del diritto di esercitare con tempestività ed efficacia il nostro mandato consiliare’.”

Tre le tematiche su cui l’opposizione chiede chiarezza: la frana di Costa del Canneto, la rimozione della statua all’ingresso del paese, l’ecobonus.

Riguardo alla frana, i consiglieri di minoranza, in relazione alle ordinanze di sgombero del 3 e 4 aprile scorsi riguardanti la chiusura della Strada Costa del Canneto e lo sgombero di alcune abitazioni per la
riattivazione del movimento franoso verificatosi a metà febbraio, “attendono ancora chiarimenti sui motivi che hanno portato a limitare il provvedimento e quindi l’accertato pericolo per la pubblica e privata incolumità alle sole abitazioni e non anche al Bar e al Motel della famiglia Gentilesca, distanti pochissimi metri dal fronte della frana e che a quanto sembra continuano a rimanere aperti al pubblico. Dubbi anche sugli interventi di somma urgenza affidati all’ingegner Lucio Della Sala che non avrebbero impedito al movimento franoso di riattivarsi, nonostante l’intervento in consiglio comunale del 15 marzo scorso del consigliere Angelo Faraone (dopo quanto riferito dall’ingegner Della Sala in relazione all’interpellanza sulla somma urgenza dell’intervento e il riconoscimento dei debiti fuori
bilancio), il quale aveva fatto notare come la rimozione e lo svuotamento del piede della frana avrebbe comportato una continuazione del fenomeno, come poi puntualmente avvenuto. Per i consiglieri comunali di opposizione l’attività condotta con l’operazione di somma urgenza che ha visto l’Ente Comunale esporsi ad un debito fuori bilancio di circa 50mila euro si è rivelata fallimentare”.

L’opposizione, poi, “chiede risposte sul mancato conferimento legale per il recupero di 9.840 euro nei confronti della ditta incaricata della rimozione della statua posta all’ingresso del paese. A far presenti i danni causati nel corso delle attività di rimozione era stato l’ingegnere nominato quale responsabile della sicurezza. Il responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale aveva stimato il danno in 9.840 euro, predisponendo la proposta di delibera per il conferimento legale finalizzato al recupero della somma. La giunta comunale non l’ha mai deliberata. Su mozione della minoranza si è proceduto al voto palese in consiglio comunale che ha deliberato di non approvare il recupero della somma che ad oggi rimane ancora a carico dei cittadini.

Infine l’ecobonus. “Molti professionisti e cittadini – scrivono – evidenziano un notevole e incomprensibile ritardo istruttorio delle pratiche edilizie e soprattutto delle richieste di conformità, non attribuibile all’unico tecnico operante, ma allo scarso impiego di personale tecnico.
‘Nonostante queste difficoltà – evidenziano i consiglieri di minoranza – risulta assurdo che l’amministrazione sia favorevole a concedere nulla osta per l’allontanamento di tecnici dall’ente’.”

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