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Fratelli d’Italia partecipa alla riunione del consiglio della Regione Basilicata, la crisi sembra rientrata ma il capogruppo Napoli dice ancora che ci sono verifiche nella maggioranza


La crisi è finita ma la verifica è appena iniziata. Mentre i protagonisti delle primarie della discordia, a Matera, disertano l’aula, lasciando la maggioranza senza numeri.

REGIONE, CRISI RIENTRATA, SI APRE LA VERIFICA


Si è conclusa con l’approvazione della sola modifica della legge sulla Commissione dei lucani nel mondo la seduta di ieri pomeriggio, giovedì 3 aprile 2025, del Consiglio regionale. La prima dallo strappo del capogruppo di Fratelli d’Italia, Michele Napoli, che la scorsa settimana aveva annunciato il blocco delle attività del parlamentino lucano in assenza di un chiarimento sulla tenuta della coalizione di centrodestra, allargata ad Azione e Italia viva.

LACORAZZA METTE IL DITO NELLA PIAGA


A mettere il dito nella piaga è stato il capogruppo del Partito democratico, Piero Lacorazza, chiedendo che l’aula in cui Napoli aveva minacciato lo scioglimento anticipato della legislatura venisse edotta delle evoluzioni della crisi.
Data assenza – ancora una volta – del governatore Vito Bardi, quindi, è stato lo stesso Napoli a parlare dell’inizio di un nuovo percorso, dell’«apertura di una verifica seria», e di un «monito» servito a inaugurare un confronto «più collegiale, più condiviso» all’interno della maggioranza.
Napoli ha rivendicato anche la paternità di un documento con una serie di proposte che nei giorni è stato sottoposto al resto della coalizione. In occasione delle riunioni di maggioranza in cui è dichiarata «chiusa» la crisi aperta dal capogruppo meloniano, derubricata dal governatore a semplici «mal di pancia».

LE PROPOSTE IN DISCUSSIONE

Proposte che al momento sarebbero ancora in discussione, come l’istituzione di una «struttura di coordinamento politico-elettorale della maggioranza».
Non un «doppione» dell’esecutivo regionale guidato da Bardi, in teoria, bensì «un luogo politico di raccordo, visione e verifica, dove il contributo di ciascuno sia valorizzato e dove si eserciti una corresponsabilità vera». Qualcosa che ricorda da vicino, insomma, i tentativi di imbrigliare il governatore a una «condivisione preventiva delle scelte strategiche», che vennero respinti da Bardi già nella scorsa legislatura.

REGIONE, LE NORME APPROVATE IN CONSIGLIO


A seguire il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (astenute le consigliere M5s, assenti i consiglieri Pd e Bacc) le modifiche alla legge regionale sui lucani nel mondo e l’omonima Commissione regionale a firma dei consiglieri Nicola Morea (Az), Marcello Pittella (Az), Fanelli (Lega) e Bochicchio (Psi).
La proposta di modifica, come si evince dalla relazione di accompagnamento, si è resa necessaria «per dare il corretto avvio alla Legge regionale numero 11/2025, recentemente approvata, introducendo perfezionamenti di carattere tecnico ed esplicativo».

REGIONE BASILICATA, LE MISURE IN FAVORE DEI CITTADINI EMIGRATI


«In particolare la legge – prosegue la nota diffusa dall’ufficio stampa del parlamentino lucano – mira a semplificare e sburocratizzare le procedure, garantire il ricambio generazionale e definire nuove modalità di sostegno alle progettualità delle associazioni dei lucani nel mondo».
«Con la norma già approvata e modificata – concludono da via Verrastro – la Regione Basilicata ha definito le misure necessarie in favore dei cittadini lucani emigrati, promuovendo una serie di azioni, progetti, interventi, programmi, percorsi anche in collaborazione con altre regioni e amministrazioni pubbliche».
Prima della votazione aveva preso la parola Lacorazza sollecitando, senza successo, il riconoscimento del diritto di voto all’interno della commissione del Centro dei Lucani nel Mondo Nino Calice.

LEGGI ANCHE: Bardi minimizza: «Ma quale crisi, sono solo mal di pancia»

LA LEGGE OMNIBUS


Dopo l’approvazione della proposta originaria, quindi, si è passati agli altri punti all’ordine del giorno. Su tutti il disegno di legge “omnibus”, sotto forma di collegato al bilancio, licenziato nella mattinata di giovedì 3 aprile 2025 dalle commissioni riunite, con una serie di provvedimenti di varia natura al suo interno.

LE MISURE “AD PERSONAM

Dalla rivalutazione dell’indennità di missione di consiglieri e assessori regionali in carica, a misure apparentemente “ad personam” come la restrizione dell’ambito di applicazione della legge per cui ex consiglieri ed ex parlamentari, che già incassano un vitalizio, in caso di incarichi in enti controllati dalla Regione Basilicata si vedono decurtato lo stipendio di una somma equivalente a quel vitalizio.

Una misura di cui dovrebbe beneficiare, subito, un fedelissimo del presidente del Consiglio regionale Marcello Pittella come l’attuale amministratore del Consorzio industriale di Matera, Antonio Di Sanza.

L’ASSENZA DI BARDI IN CONSIGLIO


A far saltare il banco, però sarebbero stati alcuni emendamenti a doppia firma del consigliere regionale di Forza Italia Fernando Picerno e del democratico Lacorazza. Per accelerare l’assegnazione dei nuovi alloggi in costruzione per sgombrare i prefabbricati ancora abitati nel quartiere degli ex terremotati di Potenza, Bucaletto.
Per la loro approvazione, infatti, sarebbe stata necessaria per la seconda seduta consecutiva la presenza in aula dei consiglieri di minoranza.

L’AGGIORNAMENTO DELLA SEDUTA

Data l’assenza in aula di Bardi e altri due esponenti di maggioranza. Incluso il capogruppo forzista Michele Casino, che nei giorni scorsi aveva contribuito a innescare la crisi aperta da Napoli. A causa della candidatura del figlio Nicola alle primarie per l’individuazione del candidato sindaco di Matera di un inedito fronte dei volenterosi composto da Azione e pezzi di Pd e Fi. Di qui la richiesta di un aggiornamento della seduta proprio del capogruppo dei meloniani, per procedere «con più ordine» alla discussione e al voto dei provvedimenti in questione.

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