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POTENZA – Il conto alla rovescia per la presentazione delle liste prosegue e i primi candidati “certi” iniziano a vacillare.


E’ quanto sta avvenendo tra Rionero e Ferrandina: 2 dei centri più importanti dove si andrà al voto per il rinnovo di sindaci e consigli comunali il 3 e il 4 ottobre.
Nella città ai piedi del Vulture, infatti, la designazione alla guida del centrodestra di Michele Pinto, già dirigente scolastico con un passato nella Dc e poi nell’Udeur di Clemente Mastella, starebbe incontrando una strenua resistenza del referente cittadino di Forza Italia e presidente dell’Azienda regionale per il diritto allo studio, Antonio Zottarelli, deciso a candidare un suo fedelissimo, Antonio Asquino.


A Ferrandina, invece, non avrebbe sortito l’effetto sperato la presa di distanze di Carmine Lisanti da Italia Viva, per provare ad assicurarsi il sostegno del Partito democratico e del resto del centrosinistra dopo lo strappo di Melfi. Con i renziani che hanno deciso di sostenere l’imprenditore Giuseppe Maglione assieme al centrodestra.
Se nei prossimi giorni il non-più-certo candidato sindaco non sarà ancora più netto ed esplicito nel condannare quanto avvenuto nella cittadina federiciana, e la linea intrapresa dagli ex compagni di partito, quindi, non c’è da dare nulla per scontato. Neanche che Pd e alleati non cerchino un altro candidato per fare la corsa da soli contro Lisanti e il centrodestra.


In totale i comuni lucani che andranno al voto agli inizi di ottobre saranno 26 su 131. Ad attrarre le maggiori attenzioni in Basilicata ci sono soprattutto i centri più grandi, dove il voto pare destinato ad assumere un valore politico, quanto meno a livello regionale. Quindi Melfi e Pisticci, che avendo più di 15mila abitanti potrebbero ospitare il ballottaggio, il 17 e il 18 ottobre, tra i due candidati più votati al primo turno. Ma anche Rionero, Lauria, Bernalda, Montescaglioso e Ferrandina, che vantano almeno 8mila abitanti cadauno, e alcuni dei comuni più piccoli, in cui è comunque evidente l’ispirazione politica delle amministrazioni uscenti. Come Balvano, Grumento Nova, Oppido Lucano, Sarconi, Trecchina e Viggianello, considerati a tutti gli effetti comuni di centrosinistra, e Cancellara e San Martino D’Agri, dove invece il vessillo sul municipio è quello della Lega di Salvini.


Discorso diverso, invece, in molti dei centri restanti (Aliano, Oliveto Lucano, Campomaggiore, Carbone, Castelluccio Inferiore, Fardella, Ginestra, Paterno, San Martino D’Agri, Teana e Tramutola), in cui i piccoli numeri spingono alla costituzione di aggregazioni trasversali.

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