X
<
>

Il governatore Vito Bardi

Condividi:
2 minuti per la lettura

POTENZA – E’ scontro nell’unità di crisi della Regione Basilicata incaricata di gestire l’emergenza sanitaria. Mentre il numero dei contagiati lucani sale di altri 10 casi (più un undicesimo potentino ma in isolamento in Puglia), e prosegue il trasferimento al Don Uva di Potenza degli anziani ospiti delle case di riposo di Marsicovetere e Brienza, dove nelle scorse settimane si sono accesi due dei focolai più pericolosi di covid 19 dall’inizio dell’emergenza sanitaria.

A far salire la tensione a un livello senza precedenti, all’interno task force anti-covid di via Verrastro, sarebbero state, in particolare, le ultime ordinanze spiccate dal governatore Vito Bardi. Provvedimenti, come le mini-zone rosse imposte a Tramutola e Marsicovetere (in scadenza proprio oggi a mezzanotte), che sarebbero stati adottati senza alcuna consultazione preventiva dell’unità di crisi, guidata dal capo del Dipartimento salute della Regione, Ernesto Esposito, e incaricata – sulla carta – di «monitorare e gestire eventuali casi di contagio da nuovo coronavirus a livello regionale».

Di qui il gelo e le ipotesi di dimissioni paventate da qualcuno dei suoi componenti, anche in considerazione di una certa diversità di vedute sul livello di attenzioni da prestare alla gestione della nuova ondata epidemiologica. Un’accusa neanche tanto velata ai vertici del Dipartimento e della Regione tutta, apparentemente “distratti” in ben altre vicende. Tant’è vero che a oggi, nonostante un’estate piena di giornate a «contagi zero», non esisterebbe ancora un piano per la gestione dell’attesa seconda ondata epidemiologica, scatenatasi nelle ultime settimane.

Sicché gli anziani ospiti delle case di riposo di Marsicovetere e Brienza non sono potuti andare a Venosa, dove era previsto l’allestimento di un terzo ospedale covid lucano per asintomatici e pauci-sintamatici dopo quelli di Potenza e Matera. Col risultato che in una regione con una rete ospedaliera sovradimensionata, a detta di tutti o quasi, si è dovuto far ricorso all’ospitalità di una struttura privata come il Don Uva di Potenza.

A ieri sera nell’ala covid del complesso che la società Universo Salute ha rilevato dalle suore della Divina provvidenza erano 35 gli anziani positivi al coronavirus trasferiti dalle due case di riposo, che sono state invase dal contagio.

In giornata, però, potrebbero salire a 36 con l’arrivo di un ultimo anziano ospite della residenza Ramagnano di Marsicovetere, che finora si è opposto al trasferimento. Per lui è previsto l’intervento di un supporto psicologico e, all’occorrenza, anche di un servizio psichiatrico.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE