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POTENZA – Diventa un giallo la delibera con cui la giunta guidata dal governatore Vito Bardi, il 21 aprile, ha dato mandato all’ufficio legale della Regione di “ammorbidire” la difesa al Tar dell’incarico assegnato dalla vecchia amministrazione al discusso direttore generale del San Carlo, Massimo Barresi. La stessa su cui nei giorni scorsi si è aperta una crisi senza precedenti all’interno della maggioranza di via Verrastro, con 4 consiglieri regionali che hanno contestato pubblicamente l’operato del generale e dei suoi assessori.

IL PIANO DI BARDI PER LIBERARSI DI BARRESI

Ieri, infatti, sulle pagine del portale internet della Regione dedicate alla pubblicazione degli atti adottati, in ossequio agli obblighi di trasparenza previsti per legge, è comparsa, una settimana dopo, l’indicazione di un provvedimento che avrebbe per oggetto il contenzioso al Tar. Una causa avviata dall’attuale direttore amministrativo dell’Asp, Giuseppe Spera, chiedendo l’annullamento della nomina del dg. Sia perché effettuata oltre la scadenza naturale della scorsa legislatura, sia per i criteri posti dalla vecchia giunta alla base della scelta di preferirgli Barresi per la guida dell’azienda ospedaliera regionale.

Impossibile estrarre copia dell’atto a parte il frontespizio. Una paginetta scarsa dove peraltro si riporta la data del 21 aprile e l’orario delle 16:15, che è identico a quello di una ventina di altre delibere adottate nella stessa seduta. Solo che in occasione dell’approvazione di questa risulta assente l’assessore ai trasporti Donatella Merra (Lega), particolarmente vicina politicamente al capo dei 4 consiglieri “ribelli”, Massimo Zullino (leghista a sua volta). Mentre in occasione dell’approvazione delle altre, ovvero nello stesso momento, non solo risulta presente ma persino come segretario incaricato di apporvi il visto di regolarità formale. Un’anomalia che conferma il significato politico dell’assenza dalla delibera sul caso Barresi.
Immediata la richiesta di accesso agli atti avanzata dal consigliere regionale M5s Gianni Perrino, che ha formalizzato l’interesse a conoscere l’atto nella sua interezza con gli allegati.
Intanto pare in via di estinzione l’ultimo focolaio acceso dal dg all’interno dell’azienda ospedaliera, col riconoscimento a medici e infermieri che in queste settimane si sono occupati di fronteggiare l’emergenza covid di metà dei compensi prestabiliti per le ore aggiuntive lavorate rispetto ai turni ordinari.

A dare atto della soluzione del problema, che Barresi avrebbe rovesciato sulla Regione “colpevole” di non avegli trasferito le risorse necessarie, è stato il consigliere regionale di Italia viva Mario Polese. «Mi auguro che in futuro non si ripeta – ha aggiunto Polese – che medici, infermieri e operatori sanitari siano costretti a lottare per vedere riconosciuti i propri diritti e che ci si spenda tutti insieme per gratificare e valorizzare il lavoro dei nostri sanitari prevedendo ad esempio, come da tempo richiesto, incentivi per le spese straordinarie che sono costretti a sostenere coloro che per motivi di sicurezza familiare non rientrano nelle loro abitazioni residenziali».

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