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Massimo Barresi, dg dell'Azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza (dietro di lui, da sin. il governatore Bardi e l'assessore Leone))

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POTENZA – Via libera al concorso per l’assunzione di 3 ortopedici per l’ospedale di Melfi, dal momento che «l’esiguo numero di personale in servizio rende difficoltosa la programmazione della turnistica e determina il ricorso ad attività aggiuntive e a prestazioni in straordinario eccetera, con conseguenti oneri a carico dell’Azienda». Peccato soltanto per la dimenticanza sospetta degli altri due poli periferici dell’azienda ospedaliera regionale, che si troverebbero nelle stesse condizioni. Mentre si attende ancora di conoscere il piano della giunta Bardi a cui dovrebbero conformarsi questo e altri aspetti della macchina sanitaria lucana.

Pare destinata a diventare un nuovo caso di polemica nei confronti del direttore generale del San Carlo Massimo Barresi la delibera con cui lunedì mattina è stato indetto il concorso per 3 nuovi medici da destinare all’ospedale della cittadina federiciana.

Ad accendere lo scontro c’è la considerazione riservata al nosocomio melfitano rispetto agli altri che pure afferiscono all’azienda ospedaliera. Dietro questa disparità di trattamento, infatti, non manca chi intravede un segno di riguardo per un territorio, l’area nord della Regione, che ha i suoi principali riferimenti politici a via Verrastro nel tandem leghista costituito dall’assessore ai trasporti Donatella Merra, e dal presidente della commissione salute del parlamentino lucano, Massimo Zullino. Gli stessi Merra e Zullino che nelle scorse settimane per difendere l’incarico di Barresi sono arrivati allo scontro aperto col resto della maggioranza, oltre che il governatore Vito Bardi e il resto della giunta. Mentre i politici di riferimento di Lagonegro e Villa d’Agri non avrebbero fatto nulla per difenderlo, anzi.
Nella deliberazione che dà via libera al concorso si parla di posti «resisi vacanti per intervenute cessazioni dal servizio di personale di pari profilo professionale» e del «volume delle attività rese, non più fronteggiabili con il solo personale» in servizio a Melfi. Di qui la necessità del «reclutamento di nuove risorse utili a garantire i livelli essenziali di assistenza e cura ai pazienti che si rivolgono alla struttura sanitaria di che trattasi».

I vincitori del concorso saranno obbligati a restare «presso l’Azienda ospedaliera regionale per un periodo minimo di cinque anni».

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