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Leonardo Sinisgalli ritratto dalla pittrice montemurrese Maria Padula

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Il ministero annuncia «una procedura per evitare la dispersione di importanti materiali e documenti di un protagonista della cultura del Novecento»

POTENZA – La Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio “ha avviato le procedure per verificare e accertare l’interesse culturale del patrimonio documentario e librario di Leonardo Sinisgalli, poeta-ingegnere, esponente di spicco dell’ermetismo italiano”. Lo ha reso noto l’Ufficio stampa del Mibact, specificando che si tratta di “una procedura per evitare la dispersione di importanti materiali e documenti di un protagonista della cultura del Novecento”.

Il ministero annuncia «una procedura per evitare la dispersione di importanti materiali e documenti di un protagonista della cultura del Novecento»

    Nei giorni scorsi la Fondazione Sinisgalli ha scritto al ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, per chiedergli di intervenire per “bloccare la vendita” online e la dispersione nei mercatini dell’usato dell'”immenso patrimonio” lasciato a Roma dal poeta lucano, nato a Montemurro (Potenza) nel 1908 e morto nella Capitale nel 1981.

LA FONDAZIONE ESULTA “Dopo il doppio appello della Fondazione Leonardo Sinisgalli al Capo di Gabinetto del Mibact, prof. Giampaolo d’Andrea e al Ministro Dario Franceschini, per intervenire sulla triste vicenda che sta coinvolgendo Leonardo Sinisgalli, l’Ufficio stampa del Mibact con un comunicato stampa, informa che il Ministero ha incaricato la Soprintendenza Archivistica e libraria del Lazio di intervenire per verificare e accertare quanto sta avvenendo, relativamente alla vendita del patrimonio sinisgalliano in un mercatino dell’usato e attraverso le aste giudiziarie”. Lo rende noto, in un comunicato, la Fondazione Leonardo Sinisgalli. «Il presidente, Mario Di Sanzo, il direttore, Biagio Russo e tutto il Cda della Fondazione – prosegue la nota – esprimono soddisfazione per la tempestività con cui si è intervenuti, grazie ad una filiera istituzionale solidale e compatta, che ha coinvolto la Fondazione, la Regione Basilicata, il Capo di Gabinetto del Mibact e il soprintendente del Lazio, dr. Mauro Tosti Croce. La fitta rete di contatti e di scambi di informazione, pressoché quotidiani, nel giro di una settimana, ha determinato l’inizio della procedura che da un lato attesta e riconosce il valore di Leonardo Sinisgalli per la cultura del Novecento e della letteratura italiana e, dall’altro, cerca di impedire l’ennesimo, nonché ultimo, scellerato smembramento di un patrimonio tra i più ricchi e singolari del Novecento, per la fitta trama delle relazioni del poeta-ingegnere e per il valore delle opere possedute». 

TOTARO: IL PARCO C’È  «Il rischio di vendita all’asta del patrimonio di Leonardo Sinisgalli è una cattiva notizia non solo per quanti sono direttamente interessati alla sua opera, ma per tutta la Basilicata, che nel poeta-ingegnere di Montemurro riflette ormai da tempo la propria identità culturale e artistica»:  è quanto afferma il presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Domenico Totaro in merito al rischio dell’alienazione di una parte del patrimonio romano di Sinisgalli consistente in oggetti d’arte, libri antichi e moderni, dell’epistolario e di altro materiale. «Da tempo abbiamo legato il nome del nostro Parco a quello di Sinisgalli in considerazione della sua grande poliedricità culturale che manifesta in lui l’uomo della tecnologia, fondatore della rivista ‘La civiltà delle macchine’, e il lucano dalle profonde radici nella sua tradizione e nella sua terra, cantore delle bellezze di un territorio ricco di natura e di paesaggio. Il nostro impegno per la promozione di Sinisgalli –continua Totaro- è sempre stato elevato e fattivo, tanto che l’Ente Parco sostiene la Fondazione che ne porta il nome in qualità di socio. Va ricordato, inoltre, che il poeta-ingegnere di Montemurro è stato uno dei personaggi-simbolo della Basilicata alla Mostra delle Regioni a Roma, in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, e che ormai è ritenuto l’ambasciatore della lucanità nel mondo, grazie anche alla sua capacità di rappresentare il cuore e la tradizione del nostro popolo, che affonda le radici in quella cultura contadina che Sinisgalli ha saputo così bene sublimare e incarnare nella sua poliedrica opera». 

Totaro ricorda poi come «il nostro Parco ha sostenuto con convinzione la monumentale opera critica sull’opera di Sinisgalli racchiuso nei due volumi de ‘Il guscio della chiocciola’, che accoglie i contributi dei maggiori critici accademici di livello internazionale. Una così importante eredità culturale e letteraria – conclude il presidente del Parco – non può andare perduta, e nessuna motivazione potrebbe giustificare un disinteresse da parte delle istituzioni lucane. Per questo motivo salutiamo con soddisfazione l’intervento della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio che, come si legge in un comunicato dell’ufficio stampa del Mibact, ha avviato le procedure per verificare e accertare l’interesse culturale del patrimonio documentario e librario di Leonardo Sinisgalli, e sollecitiamo azioni istituzionali, da parte della Regione, volte a scongiurare la vendita del patrimonio di Leonardo Sinisgalli, con l’impegno di sostenere con i mezzi a nostra disposizione qualunque sforzo vada in questa direzione». 

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