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Piazza Craxi a luglio ospiterà la penultima tappa di Battiti Live: previste 20mila presenze

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La consigliera grillina Angela Bisogno («fu un latitante») propone di intitolarla al gonfalone visibile dopo i lavori di rifacimento. Il sindaco Valvano: «Strumentali». Gianni Pittella: «Idea di cattivo gusto, fu uno statista»

«SE i Cinquestelle intendono avviare una guerra civile sulla toponomastica a partire da Melfi si accomodino, noi siamo pronti»: da Roma Bobo Craxi suona la carica, appena viene a sapere che, proprio in uno dei (pochi) Comuni d’Italia amministrati da un socialista, qualcuno vuole cancellare la memoria del padre. Addio piazza Craxi? «La difenderemo con il diritto e, se insistono, con la forza», incalza Bobo. 
Ha fatto da subito discutere, ma ora rischia di diventare un caso nazionale la richiesta depositata al Comune di Melfi dal Movimento 5 Stelle per la modifica del nome di piazza Bettino Craxi: la consigliera grillina Angela Bisogno – all’opposizione del sindaco Livio Valvano (Psi) – ieri ne ha chiesto una nuova intitolazione, suggerendo quella di «Piazza del Gonfalone», prendendo spunto dai lavori di rifacimento che prevedono anche la riproduzione dello stemma cittadino sulla pavimentazione. La proposta, con richiesta di calendarizzare i lavori in Consiglio, viene motivata con «la necessità ineludibile di dare un segnale di rispetto della legalità e per dare il giusto esempio alle nuove generazioni». Secondo i 5 Stelle di Melfi «indipendentemente dal giudizio complessivo esprimibile sull’esperienza politica dell’ex segretario nazionale del Partito socialista italiano la circostanza che Craxi si sia sottratto, con la sua latitanza, agli effetti di una sentenza pronunciata da un tribunale italiano recide ogni legame di legittimità del suo rapporto con le istituzioni della Repubblica e quindi impedisce un riconoscimento di carattere istituzionale come l’intitolargli un luogo pubblico della città». 
Una richiesta «strumentale» per il sindaco Valvano. «Di cattivo gusto» per il senatore dem Gianni Pittella. Che commenta: «Curioso che tutto ciò accada pochi giorni dopo che a Roma avevano proposto l’intitolazione di una via ad Almirante… Al netto di come ognuno possa pensarla su Tangentopoli – aggiunge Pittella –, quella di Craxi fu una figura di grande statista indiscusso a livello italiano ed europeo. Fare una proposta del genere significa andare contro la storia,  non si tratta di una scelta di tipo politico ma direi culturale. Io non sono mai stato democristiano ma mai direi di no a una strada intitolata ad Andreotti o a Colombo». Il fatto che la vicenda possa essere interpretata come un attacco al sindaco del Psi sarebbe per Pittella «una bassezza che aggraverebbe la situazione, con sfumature grottesche se la si riduce alle dinamiche interne a una città e all’opposizione a un sindaco socialista».
Il primo cittadino, da parte sua, ha le idee altrettanto chiare: «Su questa deliziosa vicenda ho due certezze: la prima è che non ho il merito di questa intitolazione a Bettino Craxi (risale al 2009, sindaco Navazio – ndr), la seconda è che non sarò io a cancellare il nome di Craxi da quella piazza». Valvano riconduce la vicenda alla «strategia comunicativa alla quale il Movimento 5 Stelle ci ha abituati anche su scala nazionale, vale a dire ogni volta che si fa qualcosa di concreto, i grillini all’opposizione provano a dirottare l’attenzione su questioni surreali, fatti suggestivi e ridicoli». 
Una piazza Craxi esiste anche ad Aulla, Rieti e Lissone (un po’ di più le vie dedicate al leader socialista). Valvano non ha dubbi che a Melfi resisterà: «Il 22 luglio, rinnovata, ospiterà la penultima tappa di Battiti Live. Contiamo di ospitare 20mila persone» che no, non si daranno appuntamento in piazza del Gonfalone. 
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