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di ALFONSO PECORARO

POTENZA – Altro che contestazione ai calciatori. Piuttosto un fronte compatto tifosi-squadra con un obiettivo preciso, sintetizzato da uno striscione che campeggia in curva. Non è stato un pomeriggio movimentato quello del Viviani, Non c’è stato nessun allenamento saltato (il tecnico ha deciso per la seduta lunga in mattinata), nè tantomeno una presa di posizione su qualche ritardo nell’erogazione dei rimborsi spesa (cosa persino normale in un campionato come la D e in un girone come quello attuale). E’ stata solo l’occasione, peraltro concordata, di un confronto tra i rappresentanti della Curva Ovest e i calciatori ai quali è stato assicurato massimo sostegno, ricambiato ovviamente dal massimo impegno fino al termnine della stagione, playoff compresi. La questione è un’altra: l’accusa mossa al presidente Notaristefani è quella di essere “sparito” da qualche settimana, di non avere un rapporto diretto con il gruppo se non per il tramite del dg Galasso e del ds Chiaradia. Ma soprattutto è stata l’occasione per porre un punto fermo: “Ad oggi, visto che è venuto fuori l’interesse di un gruppo di potentini a entrare nel club, pretendiamo che ciascuna parte in causa, Notaristefani, Grignetti, Ferrara, Cannizzaro, D’onofrio si sieda attorno a un tavolo, si sottoponga a un confronto pubblico, come avvenne in passato all’epoca di Calluori, e faccia realmente capire quale è la verità e che futuro ha questa società, a chi essa appartiene. Chi non è in grado di dare garanzie e fornire le risposte che pretendiamo si sottoporrà a una selezione naturale e dovrà andare via”, hanno detto al termine del confronto alcuni dei rappresentanti del tifo organizzato.

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