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Uno dei riti arborei della Basilicata

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POTENZA – Per le proprie tradizioni la Basilicata è legata da sempre alle stagioni della vita contadina e questo è il tempo in cui la Basilicata “celebra” i matrimoni fra alberi con i riti arborei, che rimandano al concetto di fertilità, e vengono rinnovati sia per il legame con la propria storia che per attrarre visitatori.

In vari Comuni lucani, nel Parco di Gallipoli Cognato e delle Dolomiti lucane o nel Parco del Pollino, proseguono sino a settembre le feste di paese iniziate a maggio e caratterizzate dalla consuetudine di tagliare e trasportare alberi nelle piazze, innestarle ed issarle. Nei vari Comuni interessati sono soprattutto le Pro Loco o appositi comitati che continuano a dare vita a queste arcaiche simbologie, soprattutto con finalità culturali e turistiche, per caratterizzare i borghi lucani e creare date attrattive ed interessanti. I ritmi quotidiani non sono più scanditi dall’agricoltura ma resta forte la voglia di mantenere il passato.

Ad esempio, la transumanza è il tema fondamentale del Carnevale che in Basilicata inizia già a gennaio con la festività di Sant’Antonio Abate. Maggio e giugno sono mesi fecondi per i riti arborei.

Quello più noto è il “Maggio” di Accettura, in provincia di Matera, che proprio oggi conclude il suo ciclo dopo una serie di settimane segnate da tappe che sono tutte lasciti della tradizioni. Il momento principale si è svolto nei giorni scorsi per la festa del “Maggio” dedicata a San Giuliano con l’alzata e la scalata in piazza dell’innesto fra un cerro (il Maggio, vale a dire l’elemento maschile secondo la simbologia) ed un agrifoglio (la Cima, ovvero l’elemento femminile). E’ una festa che si svolge per quasi due mesi perché tutto segue un rituale ben definito: il cerro viene scelto con cura sapiente nel bosco di Montepiano, a data prefissata, vale a dire nella prima domenica di Pasqua. Viene individuato e contrassegnato l’albero più alto ed elegante.

Stessa attenzione anche nella scelta della ”sposa”, l’agrifoglio più aggraziato. I due alberi vengono poi lavorati con altrettanta cura: il “maggio” privato dei rami e scortecciato, la “cima” addobbata di fiori e rami.

L’appuntamento è diventato anche un’importante attrazione turistica per i significati, per le potenti ed immediate simbologie che richiamano ai riti della fertilità come segno di buon auspicio per le annate dei boscaioli e degli agricoltori e per il contesto di festa che accompagna il trasporto degli alberi in paese con decine di buoi che trasportano i cerri. Oggi, per il “Corpus Domini”, è in programma il rito conclusivo con l’abbattimento del maggio. I riti arborei vengono celebrati anche a Oliveto Lucano, Pietrapertosa, Castelmezzano, Viggianello, Castelsaraceno, Rotonda, Terranova del Pollino.

A Pietrapertosa i principali festeggiamenti si svolgono proprio oggi: il rituale è praticamente lo stesso, con la differenza che il taglio del cerro e dell’agrifoglio è avvenuto nel giorno di Sant’Antonio da Padova.

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