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Ripacandida, satira graffiante 
con Carlo Buccirosso  
Una graffiante satira sul matrimonio e le convenzioni sociali
In scena a Ripacandida ““Finchè morte non vi separi”,  una classica commedia degli intrighi che si tinge di giallo, graffiante satira sul matrimonio e le convenzioni sociali.  Protagonista femminile Carla Petrellanei panni della promessa sposa. Una 
RIPACANDIDA –    Sono pochi come lui ad avere una padronanza così profonda ed assoluta del palcoscenico e della scena, pochi ad avere la sua conoscenza e la sua capacità di leggere  nei rapporti tra le persone e le cose del mondo, Carlo Buccirosso è un genio del teatro, unico ed imperdibile sempre quando con sapienza crea le sue opere.  Con “Finché morte non vi separi”  questa sera, alle 21, sarà al campo sportivo di Ripacandida (biglietti da 20 e da 10 euro)  a conclusione dei festeggiamenti di San Donato. Con questa nuova opera di Buccirosso non si riderà come ad uno spettacolo di cabaret, per una battuta singola o  per  qualche personaggio  strano. L’opera del drammaturgo, regista ed attore napoletano è un vero capolavoro, una vera commedia  che da una parte rispetta la tradizione della scuola napoletana con intrighi e doppi sensi e dall’altra si colora di novità tingendo la storia di thriller.  Si riderà a crepapelle certo, ma il pubblico non si dovrà distrarre,  da subito l’opera  creerà una matassa di rapporti veri, falsi, ipocriti, critici e falliti  che man mano si sbroglierà, ma solo alla fine e solo in parte.  Buccirosso lascia al pubblico decidere il suo personaggio preferito,  lascia che i pareri della platea si consolidino sulla storia per poi distruggerli  con il prosieguo dell’intreccio.  Protagonista assoluto nei panni di Don Guglielmo, lui, Buccirososso,  tanti paradossi ma soprattutto tanta realtà. Sottintesa ma non troppo la critica all’inciucio e ad accordi nascosti, pettegolezzi, cattiverie ed anche una elegante riflessione sul matrimonio.  Come sempre l’attore e regista sarà seguito dalla sua compagnia, un gruppo di attori straordinario.  Il poeta del ritmo teatrale mostrerà al pubblico di Ripacandida  cosa significa mettere  su una commedia degna di questo nome, non si ride alla  battuta in sé ma della situazione.  A seguirlo una conturbante Claudia Federica Petrella nei panni  della promessa sposa. La dea  che con Buccirosso  è cresciuta ed è diventata  la sua punta di diamante in questa commedia è  il personaggio che più degli altri  cambia espressioni e comportamenti.  Lo sposo è un altro giovane attore, Sergio D’Auria,  mentre la parte di suo padre è interpretata dal gigante Gianni Parisi, sua moglie una mastodontica Graziella Marina.  Padre della sposa invece è lo strepitoso Gino Monteleone, sorella pettegola  e divertentissima del prelato è Tilde De Spirito.  Ci sarà poi il chierichetto Giordano Basetti e un incredibile sacrestano che si traveste da “ monaciello”, Davide Marotta. Grandi attori, una bellissima storia con tanto di morale  e un intreccio degno del più grande Scarpetta intriso di giallo, il tutto in una scenografia che cambia ben 4  volte in due ore e dieci minuti di piéce realizzata da Gilda Cerullo. Meravigliosi e particolarissimi anche i costumi realizzati da Zaira De Vincentis. Appuntamento a questa sera, a Ripacandida  per gustare quest’opera  sotto le stelle della notte del Vulture.

RIPACANDIDA –    Sono pochi come lui ad avere una padronanza così profonda ed assoluta del palcoscenico e della scena, pochi ad avere la sua conoscenza e la sua capacità di leggere  nei rapporti tra le persone e le cose del mondo, Carlo Buccirosso è un genio del teatro, unico ed imperdibile sempre quando con sapienza crea le sue opere.  Con “Finché morte non vi separi”  questa sera, alle 21, sarà al campo sportivo di Ripacandida (biglietti da 20 e da 10 euro)  a conclusione dei festeggiamenti di San Donato. 

Con questa nuova opera di Buccirosso non si riderà come ad uno spettacolo di cabaret, per una battuta singola o  per  qualche personaggio  strano. L’opera del drammaturgo, regista ed attore napoletano è un vero capolavoro, una vera commedia  che da una parte rispetta la tradizione della scuola napoletana con intrighi e doppi sensi e dall’altra si colora di novità tingendo la storia di thriller.  Si riderà a crepapelle certo, ma il pubblico non si dovrà distrarre,  da subito l’opera  creerà una matassa di rapporti veri, falsi, ipocriti, critici e falliti  che man mano si sbroglierà, ma solo alla fine e solo in parte.  Buccirosso lascia al pubblico decidere il suo personaggio preferito,  lascia che i pareri della platea si consolidino sulla storia per poi distruggerli  con il prosieguo dell’intreccio.  

Protagonista assoluto nei panni di Don Guglielmo, lui, Buccirososso,  tanti paradossi ma soprattutto tanta realtà. Sottintesa ma non troppo la critica all’inciucio e ad accordi nascosti, pettegolezzi, cattiverie ed anche una elegante riflessione sul matrimonio.  Come sempre l’attore e regista sarà seguito dalla sua compagnia, un gruppo di attori straordinario.  

Il poeta del ritmo teatrale mostrerà al pubblico di Ripacandida  cosa significa mettere  su una commedia degna di questo nome, non si ride alla  battuta in sé ma della situazione.  A seguirlo una conturbante Claudia Federica Petrella nei panni  della promessa sposa. La dea  che con Buccirosso  è cresciuta ed è diventata  la sua punta di diamante in questa commedia è  il personaggio che più degli altri  cambia espressioni e comportamenti.  Lo sposo è un altro giovane attore, Sergio D’Auria,  mentre la parte di suo padre è interpretata dal gigante Gianni Parisi, sua moglie una mastodontica Graziella Marina.  Padre della sposa invece è lo strepitoso Gino Monteleone, sorella pettegola  e divertentissima del prelato è Tilde De Spirito.  

Ci sarà poi il chierichetto Giordano Basetti e un incredibile sacrestano che si traveste da “ monaciello”, Davide Marotta. Grandi attori, una bellissima storia con tanto di morale  e un intreccio degno del più grande Scarpetta intriso di giallo, il tutto in una scenografia che cambia ben 4  volte in due ore e dieci minuti di piéce realizzata da Gilda Cerullo. Meravigliosi e particolarissimi anche i costumi realizzati da Zaira De Vincentis. Appuntamento a questa sera, a Ripacandida  per gustare quest’opera  sotto le stelle della notte del Vulture.

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