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Buona lettura con
Lina Wertmuller
Stasera   presenta il suo libro “Tutto a posto e niente in ordine” 
di FRANCESCO ALTAVISTA
MARATEA –  Lei ha tre nomi Arcangela, Felice ed Assunta ed un cognome lungo e quasi impronunciabile ma nella storia del cinema internazionale  è nota con un nome semplice, di quattro parole, il più bello del mondo Lina. Wertmüller è la parte che ha scelto del suo cognome nobile, eredita della madre una nobildonna svizzera.  La grande regista e sceneggiatrice  sarà questa sera a Maratea, a partire dalle 21:30  in Piazza Mercato per presentare il suo libro: “Tutto a posto, niente in ordine. Vita di una regista di buonumore” nell’ambito del festival “Alta Marea. Maratea tra natura e cultura”.  Un’occasione da non perdere per indagare sulla vita artistica e non, di una delle più grandi interpreti dell’arte cinematografica italiana, legata alla Basilicata non solo per le sue origini (il padre era di Palazzo San Gervasio) o per il suo primo film girato in Lucania, realizzato praticamente senza fondi “I Basilischi”,  ma è incatenata quasi a livello spirituale alla terra lucana   per questa sua essenza ricca ma non ancora totalmente capita.  C’è tanto ancora della poetica del cinema di Lina Wertmuller che non è stato ben compreso, perché è una regista fuori dal comune, fuori dagli schemi;  una donna di carattere, passione e caparbietà, caratteristiche che hanno condito i suoi  lavori grotteschi, fuori dalle righe, ironici, votati ad un incredibile amore per la vita e la risata.  Non è un artista comune come la Basilicata non è una terra come le altre, cosa che la magica  Lina ha capito da subito volendo fare una sorta di omaggio irriverente e maledetto  a questa terra con il suo primo film. Nel libro che presenterà a Maratea non ci saranno solo storie dei sui meravigliosi film e documentari, ma anche i racconti d’infanzia e dei suoi incontri con grandi personalità del mondo dell’arte italiano.  D’altronde  la sua è un vita incredibile che ha affrontato con forza: gli incontri illustri partono dalla scuola che frequenta insieme a Flora futura moglie di Marcello Mastroianni.  Ma anche i racconti delle amicizie con  Fellini e di sua moglie Giulietta Masina ma anche Pasolini e  Alberto Moravia di cui racconta la tormentata storia d’amore con  Elsa Morante.  Il racconto dell’incontro con Rossellini, la Loren e con uno dei suoi amici più intimi il  regista Francesco Rosi anche lui legato alla Basilicata.  Il libro scritto quasi sotto forma di romanzo è anche un modo per scoprire l’origine di uno stile inconfondibile, probabilmente figlio del primo amore della Wertmuller il teatro.  A 17 anni infatti comincia l’accademia di teatro diretta dal regista russo Pietro Sharoff, realizzando poi anche delle regie di spettacoli di burattini di Maria Signorelli e collaborando con registi teatrali come   De Lullo,  Garinei, Giovannini e Salvini. Nella casa di quest’ultimo Lina si introdusse di nascosto per chiedere la possibilità di fare da aiuto regia, questo uno degli episodi raccontati nel libro.   E’ la storia di una grande carriera internazionale, film che hanno affascinato Herry Miller  e che hanno fatto scuola al Star System americano con due attori incredibili  Giancarlo Giannini e Mariangela Melato. Nel 1975 una memorabile standing ovation al Lincoln Center di New York  accolse il capolavoro “Pasqualino Settebellezze” suggellando storicamente la sua grandezza internazionale. Avrà certamente il suo sorriso quasi beffardo, la sua irriverenza ma anche la sua eleganza, questa sera in un incontro imperdibile e storico  nella piazza marateota.
cultura@luedi.it

MARATEA –  Lei ha tre nomi Arcangela, Felice ed Assunta ed un cognome lungo e quasi impronunciabile ma nella storia del cinema internazionale  è nota con un nome semplice, di quattro parole, il più bello del mondo Lina Wertmüller è la parte che ha scelto del suo cognome nobile, eredita della madre una nobildonna svizzera.  La grande regista e sceneggiatrice  sarà questa sera a Maratea, a partire dalle 21:30  in Piazza Mercato per presentare il suo libro: “Tutto a posto, niente in ordine. Vita di una regista di buonumore” nell’ambito del festival “Alta Marea. Maratea tra natura e cultura”.  

Un’occasione da non perdere per indagare sulla vita artistica e non, di una delle più grandi interpreti dell’arte cinematografica italiana, legata alla Basilicata non solo per le sue origini (il padre era di Palazzo San Gervasio) o per il suo primo film girato in Lucania, realizzato praticamente senza fondi “I Basilischi”,  ma è incatenata quasi a livello spirituale alla terra lucana   per questa sua essenza ricca ma non ancora totalmente capita.  

 

C’è tanto ancora della poetica del cinema di Lina Wertmuller che non è stato ben compreso, perché è una regista fuori dal comune, fuori dagli schemi;  una donna di carattere, passione e caparbietà, caratteristiche che hanno condito i suoi  lavori grotteschi, fuori dalle righe, ironici, votati ad un incredibile amore per la vita e la risata.  Non è un artista comune come la Basilicata non è una terra come le altre, cosa che la magica  Lina ha capito da subito volendo fare una sorta di omaggio irriverente e maledetto  a questa terra con il suo primo film. 

Nel libro che presenterà a Maratea non ci saranno solo storie dei sui meravigliosi film e documentari, ma anche i racconti d’infanzia e dei suoi incontri con grandi personalità del mondo dell’arte italiano.  D’altronde  la sua è un vita incredibile che ha affrontato con forza: gli incontri illustri partono dalla scuola che frequenta insieme a Flora futura moglie di Marcello Mastroianni.  Ma anche i racconti delle amicizie con  Fellini e di sua moglie Giulietta Masina ma anche Pasolini e  Alberto Moravia di cui racconta la tormentata storia d’amore con  Elsa Morante.  

Il racconto dell’incontro con Rossellini, la Loren e con uno dei suoi amici più intimi il  regista Francesco Rosi anche lui legato alla Basilicata.  Il libro scritto quasi sotto forma di romanzo è anche un modo per scoprire l’origine di uno stile inconfondibile, probabilmente figlio del primo amore della Wertmuller il teatro.  A 17 anni infatti comincia l’accademia di teatro diretta dal regista russo Pietro Sharoff, realizzando poi anche delle regie di spettacoli di burattini di Maria Signorelli e collaborando con registi teatrali come De Lullo,  Garinei, Giovannini e Salvini. Nella casa di quest’ultimo Lina si introdusse di nascosto per chiedere la possibilità di fare da aiuto regia, questo uno degli episodi raccontati nel libro.   

E’ la storia di una grande carriera internazionale, film che hanno affascinato Herry Miller  e che hanno fatto scuola al Star System americano con due attori incredibili  Giancarlo Giannini e Mariangela Melato. Nel 1975 una memorabile standing ovation al Lincoln Center di New York  accolse il capolavoro “Pasqualino Settebellezze” suggellando storicamente la sua grandezza internazionale. Avrà certamente il suo sorriso quasi beffardo, la sua irriverenza ma anche la sua eleganza, questa sera in un incontro imperdibile e storico  nella piazza marateota.

 

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