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John Giorno
torna alle origini
TURSI – Il settantaseienne italoamericano John Giorno, uno dei più grandi autori della Pop Art letteraria americana e fra i maggiori esponenti della “beat generation newyorchese”, sarà “Cittadino onorario” di Tursi. Nel consiglio comunale di oggi, il massimo riconoscimento sarà conferito su proposta del sindaco Giuseppe Labriola. Che anche a nome degli amministratori locali, esprime soddisfazione e gratitudine, «per la conclusione dell’iter e per l’entusiasmo con il quale l’artista e poeta-scrittore ha accolto l’invito. Al contempo ringrazio SalvatoreVerde che nel 2011 lanciò l’idea, facendo pure da tramite fino a oggi, dopo aver indicato anni prima a John Giorno le sue origini familiari anche tursitane, non senza sorpresa per l’ospite e per noi». Mister John, come ormai affettuosamente lo si indica, è stato quasi una decina di volte a Tursi, “un viaggio alle origini delle mie radici”, per intuitivo affetto e in incognito (dal 1996) e nel 2005 per la realizzazione del film pluripremiato “Nine Poems in Basilicata un poetry film con John Giorno”, del regista potentino Antonello Faretta (vincitore dello Zebra Poetry Film Award di Berlino nel 2006, proprio con il corto “Just Say No To Family Values”, ripreso in pianosequenza nella Rabatana di Tursi). Durante quella lavorazione, John Giorno aveva dichiarato le origini di Aliano dei suoi avi materni, appartenenti alla famiglia Panevino che, per lignaggio e valore, è stata tra le maggiori della storia tursitana (tra l’altro, l’attuale frazione di Panevino conserva tale  denominazione e nel centro storico esiste ancora l’antico palazzo nobiliare con lo stemma). Allora confidò pure: “Sento che il mio destino debba incrociarsi anche con Tursi. Il patrimonio genetico non può non avere una qualche forma di proiezione sull’essere, quindi anche sul mio qui ed oggi. C’è qualcosa che mi spinge verso questa realtà, sento di essere vicino ad avere delle risposte. La ricerca delle mie radici, in questa fase della mia vita, è davvero fondamentale”. Autore di numerosi libri di poesia, solo da poco tempo è stato tradotto in italiano, ricordiamo almeno Per risplendere devi bruciare (1997) e La saggezza delle streghe (2006), a cura di Domenico Brancale e Jonny Costantino. Proprio il poeta Domenico Brancale, originario di Sant’Arcangelo, tra le voci più autentiche delle nuove generazioni, lo accompagnerà, assieme alla ricercatrice archivistica pugliese Rosanna D’Angella, che ha sviluppato una monumentale genealogia degli avi del poeta e quindi della Famiglia Panevino, nelle quale si ritrovano le origini di John Giorno. Che appare ed è del tutto riconciliato, dopo una pienezza di vita avventurosa, fatta anche di eccessi e trasgressioni. Le sue meditazioni di buddista tibetano ci offrono continui spunti per una considerazione altra dell’esistenza di artista sperimentale e del senso pieno del vivere, lasciate alle spalle la morte della madre nel 2004 e la battaglia vinta contro il cancro.  Protagonista della cultura underground, oltre che performer di notevole impatto sul pubblico, per la sua presenza scenica e le sue qualità vocali, Giorno è stato anche attore in “Sleep” di Andy Warhol (1963), “Poetry in motion” di Ron Mann (1982), “No Accident” di Michael Negroponte (1996) e nel 2011 ha girato l’ultimo video musicale dei Rem. Fondatore di “Performance Poetry”, ha elevato la “Spoken Word” (la parola parlata) ad alta forma d’arte ed è considerato una delle figure più innovative e influenti della scrittura poetica del XX secolo. “Giorno con il suo lavoro (scritto, registrato e presentato in performance) ha per sempre cambiato il modo di vedere la poesia. Erede della tradizione della seconda parte del ‘900, nella sua poesia ha poi adottato le tecnologia (prevalentemente registratori multi traccia), con una ritmica sonora vicina alla cultura rock degli anni del movimento della Beat Generation”.

TURSI – Il settantaseienne italoamericano John Giorno, uno dei più grandi autori della Pop Art letteraria americana e fra i maggiori esponenti della “beat generation newyorchese”, sarà “Cittadino onorario” di Tursi. Nel consiglio comunale di oggi, il massimo riconoscimento sarà conferito su proposta del sindaco Giuseppe Labriola. Che anche a nome degli amministratori locali, esprime soddisfazione e gratitudine, «per la conclusione dell’iter e per l’entusiasmo con il quale l’artista e poeta-scrittore ha accolto l’invito. 

Al contempo ringrazio SalvatoreVerde che nel 2011 lanciò l’idea, facendo pure da tramite fino a oggi, dopo aver indicato anni prima a John Giorno le sue origini familiari anche tursitane, non senza sorpresa per l’ospite e per noi». Mister John, come ormai affettuosamente lo si indica, è stato quasi una decina di volte a Tursi, “un viaggio alle origini delle mie radici”, per intuitivo affetto e in incognito (dal 1996) e nel 2005 per la realizzazione del film pluripremiato “Nine Poems in Basilicata un poetry film con John Giorno”, del regista potentino Antonello Faretta (vincitore dello Zebra Poetry Film Award di Berlino nel 2006, proprio con il corto “Just Say No To Family Values”, ripreso in pianosequenza nella Rabatana di Tursi). 

Durante quella lavorazione, John Giorno aveva dichiarato le origini di Aliano dei suoi avi materni, appartenenti alla famiglia Panevino che, per lignaggio e valore, è stata tra le maggiori della storia tursitana (tra l’altro, l’attuale frazione di Panevino conserva tale  denominazione e nel centro storico esiste ancora l’antico palazzo nobiliare con lo stemma). Allora confidò pure: “Sento che il mio destino debba incrociarsi anche con Tursi. Il patrimonio genetico non può non avere una qualche forma di proiezione sull’essere, quindi anche sul mio qui ed oggi. C’è qualcosa che mi spinge verso questa realtà, sento di essere vicino ad avere delle risposte. La ricerca delle mie radici, in questa fase della mia vita, è davvero fondamentale”. Autore di numerosi libri di poesia, solo da poco tempo è stato tradotto in italiano, ricordiamo almeno Per risplendere devi bruciare (1997) e La saggezza delle streghe (2006), a cura di Domenico Brancale e Jonny Costantino. 

Proprio il poeta Domenico Brancale, originario di Sant’Arcangelo, tra le voci più autentiche delle nuove generazioni, lo accompagnerà, assieme alla ricercatrice archivistica pugliese Rosanna D’Angella, che ha sviluppato una monumentale genealogia degli avi del poeta e quindi della Famiglia Panevino, nelle quale si ritrovano le origini di John Giorno. Che appare ed è del tutto riconciliato, dopo una pienezza di vita avventurosa, fatta anche di eccessi e trasgressioni. Le sue meditazioni di buddista tibetano ci offrono continui spunti per una considerazione altra dell’esistenza di artista sperimentale e del senso pieno del vivere, lasciate alle spalle la morte della madre nel 2004 e la battaglia vinta contro il cancro.  Protagonista della cultura underground, oltre che performer di notevole impatto sul pubblico, per la sua presenza scenica e le sue qualità vocali, Giorno è stato anche attore in “Sleep” di Andy Warhol (1963), “Poetry in motion” di Ron Mann (1982), “No Accident” di Michael Negroponte (1996) e nel 2011 ha girato l’ultimo video musicale dei Rem. Fondatore di “Performance Poetry”, ha elevato la “Spoken Word” (la parola parlata) ad alta forma d’arte ed è considerato una delle figure più innovative e influenti della scrittura poetica del XX secolo. 

“Giorno con il suo lavoro (scritto, registrato e presentato in performance) ha per sempre cambiato il modo di vedere la poesia. Erede della tradizione della seconda parte del ‘900, nella sua poesia ha poi adottato le tecnologia (prevalentemente registratori multi traccia), con una ritmica sonora vicina alla cultura rock degli anni del movimento della Beat Generation”.

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