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 Premiato il romanzo “Il tempo degli eroi”
Volti celebri raccontano
la storia di tutti noi 
 
Al concorso Letterario Internazionale “La Pulce Letteraria – IX edizione 2013 – una qualificata giuria formata composta dal Prof. Mario  Trufelli, poeta, scrittore, giornalista Rai, Presidente di  Giuria,  dal Prof.Nicola Pascale, Presidente Onorario, dallo scrittore e giornalista Rai  Rocco Brancati, dal Prof. Sebastiano Martelli docente dell’Università di Salerno, dalla Prof.Luciana Fatone, docente di storia e filosofia nei  licei, dalla poetessa, saggista e addetta al coordinamento giuria Angela Dibuono, nonché curatrice del Premio, da Don Michele Geliberti dal Presidente Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, e dal Docente di lingue straniere  Prof.Raffaele Votta,  ha assegnato il Terzo Premio nella sezione libro edito di Letteratura e saggistica al libro “Il tempo degli eroi” (Riemma Editore), della giornalista e scrittrice Bianca Fasano. Si tratta di un romanzo a fondo storico, ambientato nel 1963, rilevante anche come ricerca sociale dell’epoca trattata. Il personaggio principale è, difatti, un giornalista, che vive in contatto con le tragedie e le commedie dell’epoca. Eventi quali la “tragedia del Vajont” e l’assassinio di Kennedy sono tracciati con veridicità e completezza, anche se rilanciati in un’ottica romanzata. Tale metodica storico-narativa della Fasano, è apparsa anche in lavori precedenti, quali ad esempio “Nostra recita quotidiana”, in cui la scrittrice ha inserito esperienze giornalistiche personali, al tempo fresche di stampa, sul terremoto dell’80.  All’interno dell’opera, trattando uno dei personaggi principali, ossia “Aurora”, viene posto in luce il tema della “scrittura indiretta” e della grafica indiretta”, entrambi mezzi di contatto col paranormale. Il romanzo non è diviso in capitoli, ma spezzato sia dagli interventi della scrittrice in prima persona che dai singoli personaggi che raccontano e si raccontano. Non ha un carattere lineare, ma ricco di spunti che potrebbero essere avvicinati al flusso di coscienza (stream of consciousness in lingua inglese), tecnica utilizzata nella narrativa più moderna, che consiste nella libera rappresentazione dei pensieri di una persona così come compaiono nella mente, prima di essere riorganizzati logicamente in frasi. Ma, nel caso della Fasano, tali flussi sono lineari, anche se tendono a fare emergere in primo piano l’individuo, con i suoi conflitti interiori e, in generale, le sue emozioni e sentimenti, passioni e sensazioni. Ricco anche di flashback, ad esempio sulla morte di Marilyn Monroe, il lavoro della Fasano tiene desta l’attenzione del lettore, senza stancarlo. La Fasano, che si dice soddisfatta del premio vinto, nella sua opera ha inteso dare inoltre una precisa rappresentazione della realtà , in senso soggettivo o oggettivo , contestualizzandola  fortemente nell’epoca della narrazione ed introducendo riflessioni generali di carattere filosofico o ideologico sulla vita del singolo, sulla storia , sui valori fondamentali del tempo.  La serata di premiazione si terrà domenica 27 ottobre 2013, dalle ore 17, presso il Centro Congressi dell’Hotel Kiris di Viggiano (Potenza), organizzata dall’Associazione Lucana Poeti nella Società, col patrocinio della Regione Basilicata, del Comune di Viggiano, della Provincia di Potenza, del Parco Nazionale Appennino Lucano, dell’Associazione Nazionale Scuola Italiana e dall’Ansi.
cultura@luedi.it

 

MATERA – Il violoncello concertista Luigi Piovano ha battezzato la XII edizione di “Matera in Musica”. S’è svolto domenica sera, all’Auditorium “R. Gervasio” di piazza del Sedile, il concerto di presentazione di Matera in Musica 2013, con il maestro Luigi Piovano, primo violoncello dell’Orchestra romana di Santa Cecilia  che con l’Orchestra della Magna Grecia diretta impeccabilmente dal maestro Piero Romano, ha dato note per la bellezza. L’apertura  è stata dedicata, come anticipato dagli organizzatori della rassegna, “Festival Duni” e Orchestra appunto, al Verdi della Luisa Miller; salutato nuovamente per il bicentenario della nascita. Piovano è salito sul palcoscenico per eseguire poi, come solista, il concerto per violoncello e orchestra in La minore op. 29 di Robert Schumann, già portato brillantemente in tournée dal maestro in un viaggio giapponese di grande successo. L’opera in tre movimenti magistralmente condotta da Luigi Piovano, ha fatto entrare il pubblico nel vivo della momento d’ascolto. Che già aveva comunque gradito la Sinfonia dal Verdi. Piovano, che riveste anche il ruolo di direttore musicale dell’Orchestra della Magna Grecia, e questo a fine serata, ha pure voluto ricordare in maniera artistica la deportazione degli ebrei durante nazismo e fascismo. Perché la memoria non si cancelli. E la bellezza offerta dai musicisti che erano sul palco è diventata gigante quando Romano ha mosso la bacchetta per dirigere l’attesa Suite orchestrale op. 20 dal Lago dei Cigni, celeberrimo balletto musicato dall’immenso Pëtr Il ‘iajkovskij. Dall’opera sono state estratti diversi momenti intensi, quelli meno vissuti dal dolore. Ché a seguire l’indimenticabile introduzione s’è passati, per esempio, per la danza ungherese, la danza spagnola, la danza napoletana. Con il finale della mazurka. E visto che il bis era stato tenuto in cassaforte da Luigi Piovano, è stato il violoncello a omaggiare l’attento uditorio con la Sinfonia dei Cigni di Jan Sibelius. Dove con il maestro finlandese Piovano e Romano hanno scritto in musica, grazie alle precise esecuzioni di tutti gli strumentisti, dal primo violino al primo oboe senza dimenticare la talentuosa arpista e la precisa prima tromba, una Quinta Sinfonia per ricordare, “che il cigno è vivo” (Piovano). 
Nunzio Festa
cultura@luedi.it

MATERA – Il violoncello concertista Luigi Piovano ha battezzato la XII edizione di “Matera in Musica”. S’è svolto domenica sera, all’Auditorium “R. Gervasio” di piazza del Sedile, il concerto di presentazione di Matera in Musica 2013, con il maestro Luigi Piovano, primo violoncello dell’Orchestra romana di Santa Cecilia  che con l’Orchestra della Magna Grecia diretta impeccabilmente dal maestro Piero Romano, ha dato note per la bellezza. L’apertura  è stata dedicata, come anticipato dagli organizzatori della rassegna, “Festival Duni” e Orchestra appunto, al Verdi della Luisa Miller; salutato nuovamente per il bicentenario della nascita. 

Piovano è salito sul palcoscenico per eseguire poi, come solista, il concerto per violoncello e orchestra in La minore op. 29 di Robert Schumann, già portato brillantemente in tournée dal maestro in un viaggio giapponese di grande successo. L’opera in tre movimenti magistralmente condotta da Luigi Piovano, ha fatto entrare il pubblico nel vivo della momento d’ascolto. Che già aveva comunque gradito la Sinfonia dal Verdi. Piovano, che riveste anche il ruolo di direttore musicale dell’Orchestra della Magna Grecia, e questo a fine serata, ha pure voluto ricordare in maniera artistica la deportazione degli ebrei durante nazismo e fascismo. Perché la memoria non si cancelli. E la bellezza offerta dai musicisti che erano sul palco è diventata gigante quando Romano ha mosso la bacchetta per dirigere l’attesa Suite orchestrale op. 20 dal Lago dei Cigni, celeberrimo balletto musicato dall’immenso Pëtr Il ‘iajkovskij.

 Dall’opera sono state estratti diversi momenti intensi, quelli meno vissuti dal dolore. Ché a seguire l’indimenticabile introduzione s’è passati, per esempio, per la danza ungherese, la danza spagnola, la danza napoletana. Con il finale della mazurka. E visto che il bis era stato tenuto in cassaforte da Luigi Piovano, è stato il violoncello a omaggiare l’attento uditorio con la Sinfonia dei Cigni di Jan Sibelius. Dove con il maestro finlandese Piovano e Romano hanno scritto in musica, grazie alle precise esecuzioni di tutti gli strumentisti, dal primo violino al primo oboe senza dimenticare la talentuosa arpista e la precisa prima tromba, una Quinta Sinfonia per ricordare, “che il cigno è vivo” (Piovano). 

 

 

 

 

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