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La “Vita activa”
di Tronconi
tra Opere su carta
DOMENICA,  alle ore 10, nello studio Arti Visive di Matera in via delle Beccherie 41 è in programma la presentazione del volume Immagini di “vita activa” (grafiche Step editrice) di Pierangelo Tronconi. All’inaugurazione sarà presente il vescovo della diocesi di Matera-Irsina, monsignor Salvatore Ligorio.
Nell’ambito della mostra “Opere su carta” saranno presentate due tele donate alla Chiesa dell’Annunziatella di Matera. La mostra sarà visitabile dal 17 al 30 novembre 2013.
Pierangelo Tronconi è nato il 23 marzo 1921 a Rovescala nell’Oltrepò Pavese. Appena dodicenne ha i primi “rivoluzionari” insegnamenti da Oswaldo Bot, pittore futurista piacentino. Adolescente frequenta lo studio di Uberto Rognoni, sensibilissimo pittore milanese post impressionista, vicino a Bonnard. In realtà si può dire autodidatta. Nell’immediato dopoguerra, fra il 1945 e il 1946, l’amico Alberto Cavallari, giornalista e scrittore, divenuto poi direttore del “ Corriere della Sera”, gli fa conoscere gli artisti che gravitano intorno alle riviste “Numero” e “il 45” con i quali vive i momenti esaltanti della vita culturale allora in piena esplosione a Milano.  Tronconi ama definirsi “contenutista”: in realtà pur subendo il fascino della pittura informale di un Sam Francis, di un Rothko o di un Pollok che si caratterizza per “l’astrazione dal contenuto o oggetto o realtà giungendo al formalismo più esasperato” (Galvano della Volpe), deplora la “cacciata” della figura umana dalla rappresentazione artistica.

DOMENICA,  alle ore 10, nello studio Arti Visive di Matera in via delle Beccherie 41 è in programma la presentazione del volume Immagini di “vita activa” (grafiche Step editrice) di Pierangelo Tronconi. All’inaugurazione sarà presente il vescovo della diocesi di Matera-Irsina, monsignor Salvatore Ligorio.Nell’ambito della mostra “Opere su carta” saranno presentate due tele donate alla Chiesa dell’Annunziatella di Matera. La mostra sarà visitabile dal 17 al 30 novembre 2013.

Pierangelo Tronconi è nato il 23 marzo 1921 a Rovescala nell’Oltrepò Pavese. Appena dodicenne ha i primi “rivoluzionari” insegnamenti da Oswaldo Bot, pittore futurista piacentino. Adolescente frequenta lo studio di Uberto Rognoni, sensibilissimo pittore milanese post impressionista, vicino a Bonnard. In realtà si può dire autodidatta. Nell’immediato dopoguerra, fra il 1945 e il 1946, l’amico Alberto Cavallari, giornalista e scrittore, divenuto poi direttore del “ Corriere della Sera”, gli fa conoscere gli artisti che gravitano intorno alle riviste “Numero” e “il 45” con i quali vive i momenti esaltanti della vita culturale allora in piena esplosione a Milano.  

Tronconi ama definirsi “contenutista”: in realtà pur subendo il fascino della pittura informale di un Sam Francis, di un Rothko o di un Pollok che si caratterizza per “l’astrazione dal contenuto o oggetto o realtà giungendo al formalismo più esasperato” (Galvano della Volpe), deplora la “cacciata” della figura umana dalla rappresentazione artistica.

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