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Geppi Cucciari e Francesco Bonami insieme in “gita scolastica”, per uno sguardo nello stesso tempo esperto e disincantato, giocoso e pertinente sull’arte, ovvero sul bello e sul brutto di quattro città: Venezia, Roma, Napoli e Torino. Un programma originale, “Dopotutto non è brutto”, dalla collocazione ardita: da domani per quattro puntate al posto di Porta a Porta e dopo il discusso appuntamento di Mission che fa da traino in prima serata.

“E’ un grandissimo esperimento – dice una Geppi Cucciari radiosa e pungente – ma non è contro Vespa. Noi siamo un condominio, non siamo dirimpettai litigiosi. Verremo dopo Mission? Sono contenta di essere in una serata sperimentale”. 

Insomma, come dice il fascinoso Bonami al quale l’etichetta dell’esperto sembra andare un pochino stretta, “lo spirito è quello della gita di classe al museo, non quella della lezione del professore che ti deve dimostrare quanto è bravo”. Per caso parla di Philippe Daverio? “Lui è uno di quelli che dicono ‘io so tuttò, voi non sapete niente. I suoi programmi sono come l’ora di storia dell’arte in classe, ma poi alla fine non hai capito niente”.

La bruttezza e la bellezza, “come la strada per arrivare a quella Fondazione Emblema, orribile e degradata”, o il Ponte di Calatrava a Venezia, o ancora il monumento al Milite ignoto di Piazza Venezia a Roma, “a tutto si può dare una lettura diversa”.

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