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POTENZA- Al via la quinta edizione di “Cantieri d’arte”, il cartellone teatrale dedicato alle produzioni di spettacoli dal vivo di compagnie amatoriali e dialettali, scuole di danza, gruppi teatrali e band musicali, proposto dalla Stagione teatrale della Città di Potenza 2013/14. Il sipario del Teatro   Stabile si aprirà, questa sera, alle ore 21, con lo spettacolo di Edoardo De Filippo “Io, l’erede”, portato in scena dalla compagnia  “Attiva-Mente”, con la  regia di Gianluigi Pagliaro.

La commedia, scritta e interpretata da Eduardo De Filippo nel 1942, inserita dallo stesso autore nel gruppo di opere che ha chiamato “Cantata dei giorni pari”, affronta il tema apparentemente stravagante della beneficenza: qualcosa di vantaggioso sia per chi la fa, soddisfacendo il proprio spirito di altruismo, sia per chi la riceve, mescolando la critica di una certa società borghese che con gli avanzi della propria ricchezza soddisfa il proprio ipocrita buonismo. La scena iniziale, vede una sorta di consiglio di famiglia, presieduto dall’avvocato Amedeo Selciano, riunitosi per commemorare la morte di Prospero Ribera, vissuto per trentasette anni nella casa come ospite del generoso padre dell’avvocato, il vecchio Selciano, da sempre benefattore dei diseredati. Prospero Ribera aveva un figlio, Ludovico, il quale, come suo legittimo erede pretende ora, così come era stato per il padre, di essere accolto dalla facoltosa famiglia Selciano.

Di fronte al rifiuto dei Selciano, Ludovico prima li accusa di aver reso il padre, con la loro ostentata magnanimità, un parassita, e poi riesce a convincerli, soprattutto perché darà loro la possibilità di continuare ad esercitare quell’opera di benefattori, che dà tante soddisfazioni al loro ipocrita amor proprio, facendoli sentire in pace con la loro coscienza. Egli però sarà, come il padre, oggetto di scherno e derisioni, quasi fosse un buffone di corte, ma in cambio vivrà alle spalle della famiglia e in più godrà dei favori di una delle donne dei Selciano, così come era già accaduto per il defunto Prospero.

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