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POTENZA – “Live Lucania Libera urla la beffa di una storia che purtroppo non ha fatto storia”. Il nuovo album di Pietro Cirillo e i Taranta Lucania si presenta così: arrabbiato ma non tanto da perdere i tempi “tarantati” di una rivoluzione musicale che vuole sconfiggere il male infiltrato come l’umidità pregna anche i muri più duri e robusti.
Domenica a Potenza in via Messina, a partire dalle 21 l’artista di Tricarico presenterà il suo lavoro al pubblico insieme al grandissimo maestro Graziano Accinni (ha collaborato alla realizzazione dell’album) e a diversi percussionisti di Tricarico: Luciano Zasa, Graziano Lamarra, Pancrazio Cataldo; alla voce e al tamburello la magica avvenenza e sinuosità di Maria Anna Nolè.
Il pizzico ineluttabile della taranta ha morso Pietro Cirillo tanti anni fa e da allora tanto studio non solo sulla tradizione e sugli strumenti etnici ma anche sulla storia che è comunemente detta dei “vinti”.
In questo percorso lungo tanti anni realizzato con i “Tarumba”, Pietro Cirillo incontra tanta gente, tante sfumature del suo sud ma soprattutto incontra il ribelle Antonio Infantino.
Nel suo disco c’è quindi tanta storia, tanta ribellione e rabbia e naturalmente specie per i lucani fieri di esserlo, un sound che per forza di cose scatena orgoglio nel cuore.
Saranno realizzati naturalmente tutti i brani presenti nell’album “Live Lucania Libera”, dalle versioni di brani “classici” come “Brigante se more” , “Canto dei Sanfedisti” e “Malarazza” a inediti come “Con le mani al sole”, “Briganti di sta terra”, “Tamorra e Libertà” e “L’urlo di Pako”. Quello che Cirillo vuole mostrare al pubblico è un viaggio che parte affondando le mani nella terra usurpata dalla storia e dal sangue di genocidi di Stato per poi alzarle unite, a brandire come una spada la musica del popolo verso il cielo, per raccontare storie di consumismo, di emarginazione, di ricerca di normalità, di una rivoluzione che si veste dell’armatura della dignitosa povertà contro un nemico che con il nero del petrolio tinge i mali nascosti dal corpo delle genti lucane. Sono tutte anime perdute nei vicoli di un sud evanescente per la storia ufficiale quella dei vincitori, ma pesante, vera e concreta per chi i segni li porta sulla pelle.
Importante la partecipazione di Graziano Accinni, maestro virtuoso di chitarra da anni ormai impegnato nella ricerca del suono lucano, di una sorta di autenticità perduta da riscoprire con le sue fatate corde vibranti.
Un ensemble coordinato dal duo Cirillo – Accinni, tutto da gustare domenica a Potenza.
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